
Clamoroso al Comunale di Sanremo. La squadra cittadina (Serie D girone A), al momento con 33 punti nel limbo del centro classifica, ha appena battuto (1 a 0) la coriacea Fossanese. E sugli spalti è subito partita la melodia dell’inno locale. Ma nello stadio riecheggiano in sottofondo soprattutto i brani del festival appena concluso - “cuoricini” è già un tormentone - che si espandono perfino in campionati ben più blasonati. Roba da fuoriclasse come ad esempio quel Lorenzo Lucca dell’Udinese che ieri, scusandosi per la sua sceneggiata sul rigore battuto “proditoriamente” nel match contro il Lecce, ha usato i versi del brano “Volevo essere un duro” di Lucio Corsi, tra i protagonisti di successo della rassegna canora appena conclusa. Una gara musicale vinta da Olly, sampdoriano sfegatato, la cui “Balorda nostalgia” ieri è stata cantata a squarciagola a Marassi nella gara pareggiata con la capolista Sassuolo.
Un binomio, quello tra calcio e musica, che trova illustri e ormai consolidati precedenti nell’inno ufficiale della Roma sulle note di Antonello Venditti; della Lazio su parole note di Toni Malco; del Milan ad opera di Enzo Jannacci prima e di Tony Renis poi; dell’Inter con Elio e le storie tese; della Juve con lo zampino di Paolo Belli; del Napoli ad opera di Nino D’Angelo; del Chievo Verona grazie a Ivana Spagna; del Bologna per merito del super quartetto Carboni-Mingardi-Morandi-Dalla. Ma le canzoni portafortuna sono una costante anche nel calcio di provincia.
Un esempio per tutti: la cavalcata verso la serie C del Potenza al ritmo di “Se mi lasci non vale” di Julio Iglesias. Con tanto di strofa profetica: “…la valigia sul letto è quella di un lungo viaggio…”. Proprio come nella vita. E nello sport.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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