Stasera si parte coni giovani e si finisce con Paola e Chiara, in pratica due generazioni diverse. In mezzo una bella compilation di diversità, da Lazza a Shari a Madame fino a Colapesce e Dimartino.
Dal vivo in diretta tv chissà come saranno. Ma in prova, nell’appuntamento definitivo di ogni cantante prima di andare in scena, ciascuno di loro ha limato gli ultimi dettagli prima del debutto. E qui ci sono le prime impressioni (in ordine di apparizione).
WILL La sua Stupido è un inno per chiunque voglia chiedere scusa e fare la pace dopo una litigata d’amore. Ha garbo, questo ragazzo. E il garbo oggi è un atto di coraggio. Voto 7
MODÀ Kekko ha la forza della disperazione e anche in prova è apparso carico, eppure titubante. Il brano Lasciami parla di depressione ed è lucido, anche se non chiarissimo. Ma questo gruppo ha una forza nazionalrock che nessuno ha. Voto 7
SETHU Sethu ha la forza un po’ velata tipica dei liguri. Nella sua Cause perse c’è molta vita, magari manca un filo la chiarezza testuale, ma è un bell’impatto complessivo quello che porta sul palco. Deve crescere ma crescerà bene. Voto 6,5
ARTICOLO 31 Tornano insieme e debuttano al Festival di Sanremo con un brano che riassume la loro storia nel modo più sincero e crudo possibile. Non vinceranno, ma convincono e, decenni dopo il debutto, hanno ancora una bella forza narrativa. Meglio sul palco che su disco. Voto 7.
LAZZA Ecco la potenziale sorpresa. Per il telespettatore tipo di Raiuno Lazza è un emerito sconosciuto. Però il suo brano Cenere funziona, lui perde la ruvidità testuale del rap, lima gli atteggiamenti e potrebbe funzionare. Voto 7,5
GIORGIA Uno la ascolta su disco e dice «bene brava bis». Ma poi sul palco è ancora meglio. Parole dette male è un complicatissimo ricamo di toni diversi, di sfumature, di intensità espressiva. È una ballata vestita di black che alla fine tifa dire «chapeau» e non importa se vincerà. Voto 8
COLAPESCE E DIMARTINO Splash è il brano giusto dopo Musica leggerissima. Loro due sono ancora più in forma rispetto a due Festival fa e riempiono il brano di citazioni di Battisti e Modugno, pur restando molto personali. Sul palco sono meglio che su disco. Voto 8
SHARI Con Egoista non riesce a superare la sufficienza. Manca la personalità, manca la melodia vincente e, dovendo dirlo, sul palco è ancora troppo inesperta. Ha carattere ma talvolta non basta. Voto 4
MADAME Inizia il Festival con l’incognita che qualcuno all’Ariston possa fare come sta accadendo sui social, ossia la contesti per la questione green pass. Sarebbe un peccato perché il brano Il bene nel male è top e, al netto delle sbavature di pronuncia, merita il massimo. Voto 7
LEVANTE Uno dei ritorni più belli del Festival, nel senso che lei ci arriva da mamma e da debuttante bis, perché con Vivo è una Levante nuova, più consapevole, meno chic ma più sostanziosa nel senso di sostanza artistica. Sul palco è una bomba e merita. Voto 7
TANANAI Con Tango azzecca quasi tutto anche se non riesce a dare alla sua interpretazione quel nonsoche che lo renda memorabile. Al netto del peggior verso festivaliero («Abbiamo messo i Police/ Era bello finché ha bussato la police»), Tananai conferma di avere ancora cose da dire. Voto 6
ROSA CHEMICAL Attesissimo, pedinato dai pregiudizi (anche politici) con Made in Italy questo torinese è nei fatti meno provocatorio di tanti predecessori e corre sul filo che separa l’oltraggio dalla parodia. Voto 6,5
LDA Luca D’Alessio si piazza con capacità nell’area della canzone non impegnata.
È bravo, la melodia di Se poi domani funziona, lui deve solo cercare di essere mano vaporoso e più concreto. Voto 6,5PAOLA E CHIARA Dal vivo funzionano e Furore potrebbe essere un minitormentone pre estivo. Ovvio, stiamo parlando di disimpegno, ma tutto sommato bisogna saperlo fare bene. Voto 6.
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