Cresce per il quinto mese consecutivo la domanda di mutui richiesti dalle famiglie italiane. A giugno 2009 si è registrato un incremento dell'8% su base annua a parità di giorni lavorativi, rispetto allo stesso mese del 2008. È quanto emerge dalla consueta indagine di Eurisc, il sistema di informazioni creditizie di Crif che raccoglie i dati relativi ad oltre 70 milioni di linee di credito (la gran parte dei finanziamenti erogati al mercato retail).
Nello specifico, maggio e giugno dello scorso anno furono i primi mesi di consolidamento del trend negativo della domanda di mutui (rispetto al pari periodo dell'anno precedente) che si è poi concretizzato nella forte contrazione di fine 2008 e di gennaio 2009. Da febbraio di quest'anno, invece, la domanda di mutui, sostenuta anche dalle operazioni di rinegoziazione, è ritornata a un indice positivo, che ha toccato l'apice a marzo (+21%) per poi assestarsi appena sotto la doppia cifra di crescita nei mesi di maggio e giugno 2009 (8% entrambi i mesi).
«L'uscita dal tunnel e il ritorno della fiducia - commenta Enrico Lodi, general manager Credit Bureau Services di Crif - trova ulteriore riscontro nell'analisi aggregata della domanda nel primo semestre dell'anno, in cui la crescita è stata complessivamente pari al 4% rispetto al primo semestre 2008, assestandosi su valori analoghi a quelli del 2007» . Rinegoziazione di mutui esistenti e il calo repentino dei tassi di interesse che hanno toccato i minimi storici da diversi anni a questa parte (l'Euribor a 3 mesi a fine giugno era di poco superiore all'1%).
Il confronto tra il primo semestre 2009 e il medesimo periodo del 2008 evidenzia un calo delle classi di importo più elevate (oltre i 300mila euro e tra 150 e 300mila euro) a fronte della crescita della classe di importo fino a 75mila euro, che sale da una quota del 20,5% al 22,1.
Si segnala inoltre il significativo calo di quelli superiori ai 25 anni (dal 41% del primo semestre 2008 al 34% del primo semestre 2009), pur continuando a rimanere la classe maggiormente preferita dalle famiglie italiane. Le preferenze si sono poi concentrate rispettivamente sui mutui di durata fino a 15 anni (27% del totale) seguiti da quelli tra i 15 e 20 anni (22%) e da quelli tra i 20 e i 25 anni (16%).
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