Naomi e le altre (super) top: Versace ricorda Gianni con i suoi abiti e le sue dee

Donatella celebra il «genio» del fratello con una sfilata-tributo a vent'anni dalla sua scomparsa

Naomi e le altre (super) top: Versace ricorda Gianni con i suoi abiti e le sue dee

«Questa è la celebrazione di un genio, di un'icona, di mio fratello. Se chiudi gli occhi senti che è ancora qui. Lui ha sempre creduto nelle donne e nella loro forza. Grazie Gianni, ti voglio bene». Donatella Versace fa inserire queste parole nella colonna sonora appositamente composta da Violet & Photonz per l'indimenticabile sfilata-tributo a vent'anni dalla scomparsa del grande designer calabrese. Il bello è che in passerella ieri sera a Milano non si sono visti tanto gli abiti d'archivio, quanto la loro rilettura per la primavera/estate 2018. Dunque nessuna operazione nostalgia, ma un'intelligente riappropriazione del proprio DNA. Infatti da questo archivio hanno copiato tutti tranne la bionda signora del made in Italy che in fondo era l'unica ad averne diritto e che è stata a sua volta capace di fare grandi cose tra cui resistere al dolore e al confronto. Non per nulla a sostenerla in prima fila ci sono colleghi del calibro di Alessandro Michele, Pierpaolo Piccioli e Antony Vaccarello: i tre ragazzi irresistibili della moda internazionale. C'è anche la principessa Charlene di Monaco, ma quasi non la vedi nella saletta bianca della Triennale dove il pubblico alla fine invade la passerella per avvicinarsi e immortalare Naomi Campbell, Carla Bruni, Claudia Schiffer, Helena Cristensen e Cindy Crawford vestite con gli stessi indimenticabili modelli in maglia metallica che hanno indossato in una pazzesca foto scattata da Richard Avedon 25 anni fa. Allora queste cinque dee circondavano Gianni timido e imbarazzatissimo, stavolta circondano Donatella sorridente e rilassata perché, confessa, ha pianto il giorno prima alle prove e adesso si gode un momento irripetibile. Ce lo godiamo anche noi nonostante la commozione sia enorme nel rivedere le croci ricamate sui bomber di pelle o sugli stivali cuissard mentre nel luglio '97, all'ultima sfilata di Gianni, erano proprio sugli abiti. C'è la stampa Barocco del 1992, Tresor de la mer dello stesso anno, le farfalle del '95, l'omaggio a Marylin e le copertine di Vogue del '91. Kaia Berger, figlia di Cindy Crawford, riconosce la madre sui fuseaux che deve indossare e si esalta. C'è una gonna del '91 che non è stato possibile replicare, ma tutto il resto, compreso il celebre abito Virgola del '93 con tagli degni di Fontana, è stato ripensato per le donne di oggi. Del resto i tempi sono così cambiati che sulla passerella di Cavalli non si vedono più tette e tacchi, e anche gli abiti da red carpet non sono tanto sexy quanto sensuali. Il nuovo direttore creativo, Paul Surridge, ha infatti pensato a una donna globale che conosce e cerca gli stilemi del brand (i motivi animalier, i materiali di lusso, certi ricami incredibili effetto caviale) ma vuole un glamour più sussurrato. Una gran bella sfilata cui assiste Cavalli in persona dicendo: «Mi piace questo ragazzo, mi ha ascoltato». Fa un po' lo stesso Antonio D'Anna, il trentenne napoletano chiamato a disegnare Krizia con la direzione artistica della titolare cinese Zhu Changyun. L'operazione gli riesce soprattutto nelle maglie con i ricami di animali come interrotti, Per ora il taglio a kimono e il plissè profumano un po' troppo di naftalina, ma il sentiero è tracciato e adesso si può solo migliorare. Meglio di così Marco De Vincenzo non poteva fare nell'inventarsi una Sicilia che non ha niente di Dolce e Gabbana ma ha tutto di lui: la sperimentazione nei materiali, i colori forti e decisi, l'ironia sottile nell'immaginare una ragazza che durante un'estate siciliana va al cinema all'aperto a vedere vecchi film come Lo Squalo o Nove settimane e ½ da cui ruba l'immagine per la sua borsetta.

Da Sportmax Grazia Malagoli fa un ottimo lavoro sullo sport inteso come bande rigate che determinano le forme degli abiti, bordi a costine di maglia, materiali tecnici e orecchini a forma di moscettone. Il brand compie 50 anni nel 2019 si apre quindi la gara tra passato e presente che è la colonna portante della moda contemporanea.

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