Napoli, turista insegue gli scippatori La gente del quartiere lo aggredisce

I ladri erano stati raggiunti dal giovane americano, però la folla lo ha picchiato aiutandoli a fuggire

Carmine Spadafora

da Napoli

«Mai avrei creduto che tutta quella gente scesa in strada, anziché venirmi in aiuto, si scagliasse contro di me a pugni e calci». Thomas Matthew Godfrey, 26 anni, rievoca così la terribile accoglienza che Napoli gli ha riservato. «Mi hanno aggredito per far scappare i due malviventi che, pochi minuti prima, mi avevano rapinato la macchina fotografica», racconta il giovane proveniente dallo Utah, che era arrivato a Napoli da poche ore. Un impatto con la città meno sicura d’Italia che avrebbe spinto chiunque a dimenticare, ma Godfrey ha reagito con una determinazione non comune e ora può raccontare ciò che è successo.
Poco dopo la mezzanotte di lunedì, il giovane appassionato di fotografia stava riprendendo gli esterni della cappella di San Severo, in via Francesco De Sanctis, nel cuore dei Decumani, centro storico della città. All’improvviso sono sbucati due malviventi in motorino, che gli hanno scippato la macchina digitale. Il turista ha cercato di resistere, ingaggiando un pericoloso tira e molla ma, colto di sorpresa, alla fine ha dovuto cedere. Solo momentaneamente, però.
L’americano, infatti, ha rincorso i due criminali, cercando di non farsi scorgere. E in vico dei Maiorani, poco distante da San Severo, li ha raggiunti: stavolta, l’effetto sorpresa ha giocato al contrario. Il turista, un ragazzone di un metro e 95, ha lottato di nuovo per riprendersi la macchina fotografica. Era anche riuscito a bloccare uno dei due criminali ma, poco dopo, ha dovuto fare i conti con qualcosa di assolutamente inatteso: dalle case dei vicoli della vecchia Napoli, nonostante fosse ormai notte, sono scese in strada decine di persone per dare una mano ai due delinquenti. Godfrey ha dovuto arrendersi ed è stato circondato e picchiato con veemenza. Tra gli aggressori un fratello di uno dei rapinatori. anch’egli datosi alla fuga dopo il pestaggio. Godfrey è stato lasciato a terra, raggomitolato su se stesso, sui cubetti di porfido di vico dei Maiorani. E, anche quella fetta di napoletani «perbene», che avevano osservato, da dietro le imposte, la scena dell’aggressione, si sono ben guardati dal soccorrere il giovane turista o avvisare il 113.
In soccorso di Thomas sono arrivati poco dopo gli agenti di alcune volanti dell’Ufficio di prevenzione generale e del commissariato Vicaria-Mercato. La vittima è stata portata in ospedale ma, sebbene malconcia e sanguinante, ha raccontato tutto per filo e per segno a tre vicequestori: Pasquale Errico, Massimo Castelli e Alberto Bencivegna.
Subito sono scattate le ricerche. La caccia non è durata a lungo: in piazza San Domenico Maggiore, non molto distante dai luoghi della duplice aggressione, i poliziotti hanno trovato alcune persone che chiacchieravano. Retata, tutti in questura. Il combattivo Thomas (che parla un italiano quasi perfetto) ha riconosciuto uno dei due del motorino, Salvatore Savarese, 19 anni, e uno dei partecipanti all’aggressione di vico dei Maiorani, Antonio Solla. Mancavano all’appello il secondo dei due rapinatori e il resto degli spalleggiatori. Gli investigatori hanno ricostruito passo passo i dettagli della notte allucinante, vissuta dal turista americano. La fuga dei due malviventi da via De Sanctis fino al vico dei Maiorani, non era stata casuale: proprio in quella strada, infatti, abita Maurizio Solla, 25 anni, complice di Savarese nella rapina (ora è ricercato dalla polizia) e fratello di Antonio. I due malviventi, dopo lo scippo della digitale, si erano fermati proprio sotto casa di Solla per ammirare il bottino, quando è piombato il legittimo proprietario.


Suona quasi beffardo il commento dell’assessore regionale al Turismo, Marco Di Lello, bassoliniano di ferro: «Dobbiamo essere grati ai nostri ospiti, accoglierli nel modo migliore. I turisti sono un patrimonio di tutti, è necessario che ognuno di noi faccia la propria parte».

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