Arriva da Napoli l'ennesima storia di violenze commesse nei confronti di una donna. A raccontare il proprio incubo è Loredana, una 50enne che da anni è ormai vittima degli abusi e dei soprusi del suo ex compagno, un uomo più giovane di lei che persino dal carcere riesce a tormentarla.
A riportare l'intera vicenda è il Corriere del mezzogiorno, che ha ascoltato il racconto della donna. Con un matrimonio finito alle spalle e due figlie di 10 e 24 anni, Loredana si era trasferita in un appartamento sito nel centro storico di Napoli e proprio in quell'occasione aveva conosciuto Angelo, andato da lei per svolgere alcuni lavoretti all'interno dell'abitazione. I due avevano cominciato a frequentarsi, ma le continue pressioni del 40enne, molto ossessivo nei suoi confronti, avevano spinto Loredana a chiudere la relazione. Da qui le violenze, le percosse, le minacce.
Servono ben 13 denunce ed i referti del pronto soccorso per ottenere l'incarcerazione del suo aguzzino, nipote fra l'altro di un boss condannato all'ergastolo per associazione mafiosa e omicidio. Angelo è un soggetto noto alle forze dell'ordine: già in passato era stato arrestato per traffico di droga. Riuscito ad evadere dai domiciliari, era poi stato rintracciato a Napoli e affidato ai servizi sociali. Loredana non sapeva nulla di tutto ciò.
I problemi, tuttavia, non sono finiti. Malgrado l'uomo si trovi da oltre due anni dietro le sbarre, la 50enne continua ad essere perseguitata. Secondo quanto riferito da Loredana, infatti, Angelo ha accesso ai social ed in questo modo riesce a contattarla, umiliandola ed inviandole ripetuti Whatsapp da numeri di telefono differenti. Oltre agli insulti, anche le minacce. In più di un'occasione, l'uomo le avrebbe promesso di aspettarla sotto casa, una volta uscito dal carcere.
"Ho fatto altre venti denunce e ogni giorno temo per la mia vita e quella delle due mie figlie. Minaccia anche loro, intercetta i profili social della più grande e scrive cose irripetibili. Lei fa l'estetista, la scredita. E continua a screditare anche me. Mi appella come una poco di buono, scrive sui profili dei miei contatti e minaccia tutti. Dice sempre: aspettami che so dove abiti", racconta Loredana al Corriere del mezzogiorno. "Vivo nel terrore, ormai. E combatto contro tutti, purtroppo non capisco come faccia ad avere i telefoni in prigione", aggiunge.
Quella di Loredana è una disperata richiesta d'aiuto. A nulla, al momento, sono servite le ulteriori denunce e gli incontri avuti con la direttrice della casa circondariale in cui si trova Angelo. Di recente, inoltre, la donna riferisce di essere stata seguita per strada. "Ero con una amica in piazza della Borsa e noto un uomo che ci guarda con insistenza, ha un telefonino, scatta foto. Il giorno successivo sul profilo social di Angelo con il nickname "bellavita259", trovo quella foto", spiega. "Mi accorgo che in un video si vede il profilo di chi lo girava. Ingrandisco, recupero una foto e riconosco quella persona. È il titolare di un bar vicino casa. Mi presento e gli chiedo perché mi sta seguendo. Lui nega, io chiamo i carabinieri. Viene segnalato, nulla più".
Malgrado le violenze subite, Loredana è più che mai decisa a combattere e a ottenere giustizia.
Proprio per questa ragione vuole che la sua storia sia diffusa."Trascorro i giorni tra caserme, commissariati, il lavoro e le mie figlie. E stiamo nell'eterno timore che esca e faccia qualcosa di brutto a tutte noi. Chiedo misure di sicurezza efficaci", conclude.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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