I controlli delle forze dell’ordine sui veicoli che circolano a Napoli, specie nelle ore più calde della movida, non sono semplici da gestire. Oltre alla gran quantità di macchine, scooter e motociclette che invadono le strade cittadine, commettendo svariate infrazioni, la polizia municipale, i carabinieri e i poliziotti si stanno imbattendo in tanti mezzi di locomozione intestati a persone fittizie. Nomi falsi e dati sbagliati sulle carte di circolazione in modo da impedire le notifiche delle sanzioni. Un fenomeno che si è così intensificato negli ultimi tempi da costringere le forze dell’ordine a stilare una black list.
Il procedimento per individuare i proprietari dei veicoli diventa molto più lungo, anche se le irregolarità compiute su vetture e motocicli “fantasmi” non vanno mai in prescrizione. Le truffe sono state scoperte grazie a una verifica effettuata su uno scooter sospetto. L’inchiesta ha riguardato quattro persone, accusate di falso ideologico in atto pubblico, che adesso sono finite nei guai. La vicenda ha scoperchiato il classico vaso di Pandora e dal quel momento sono state avviate una serie di indagini che hanno confermato come sia radicato questo fenomeno nella città partenopea.
Nel caso specifico dello scooter con carta di circolazione falsa, gli inquirenti sono arrivati a scoprire l’acquirente, il venditore e i gestori dell’attività di pratiche automobilistiche, legati tra loro o per grado di parentela diretta o per conoscenza. Per organizzare il raggiro sono stati effettuati diversi reati, primi fra tutti la firma contraffatta e la registrazione di dati inesistenti nel corso del passaggio di proprietà. “Al nome dell’intestataria – ha dichiarato al Corriere del Mezzogiorno il comandante della polizia municipale, Ciro Esposito – risultava una diversa data di nascita.
Questo, tuttavia, non è un caso isolato: ci sono centinaia di veicoli sui quali pendono contravvenzioni per migliaia di euro. Casi particolari sui quali abbiamo un livello alto di attenzione. Abbiamo creato un database proprio per risalire velocemente, durante i controlli ordinari, a questi mezzi sospetti”.
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