Non si placano le polemiche sul caso del bambino autistico di Afragola, nel Napoletano, che era stato escluso dalla recita scolastica di fine anno, a causa della sua disabilità. La madre, dopo aver annunciato che il figlio alla ripresa delle lezioni, a gennaio, cambierà istituto scolastico, ha lanciato un appello al nuovo ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina. La donna non si arrende e chiede giustizia. Non vuole che la vicenda finisca in una bolla di sapone e auspica una punizione esemplare per quegli insegnanti che, a suo dire, hanno discriminato il piccolo alunno disabile. Non le bastano più gli attestati di solidarietà e vuole che vengano presi dei provvedimenti concreti.
L’episodio ad inizio dicembre aveva fatto molto scalpore ad Afragola, tanto da finire sui giornali e nei programmi televisivi nazionali. La madre era venuta a conoscenza, attraverso una chat di Whatsapp delle mamme degli studenti, che il figlio era stato estromesso dallo spettacolo natalizio. La donna aveva scoperto che la scelta era stata di una maestra, giustificando l’esclusione dell’alunno autistico per le difficoltà a gestirlo. Il piccolo è affetto da iperattività regressa, con ritardo cognitivo e sospetto autismo.
Si tratta di un disturbo del neuro sviluppo, che coinvolge principalmente tre aree: linguaggio e comunicazione; interazione sociale; interessi ristretti e stereotipati. A causa della gamma di sintomi, l’autismo è ora chiamato disturbo dello spettro autistico (Asd), poiché copre un ampio spettro di sintomi, abilità e livelli di disabilità. L’autismo varia in gravità in base al livello di compromissione che limita l’autonomia nella vita quotidiana. I bambini con autismo hanno difficoltà a comunicare, a comprendere il pensiero altrui ed hanno una difficoltà ad esprimersi con parole o attraverso la gestualità e i movimenti facciali. Oltre a soffrire di una iper sensibilizzazione nei confronti di rumori e suoni, i bambini autistici possono essere soggetti a movimenti del corpo ripetitivi e stereotipati, come dondolio, auto stimolazione o battito di mani.
“Non parla, non partecipa alle attività e non sa stare in fila”, questa la motivazione esposta dall’insegnante alla mamma del bambino, che non si è accontentata della soluzione trovata all’ultimo momento dopo il clamore mediatico: quella di far partecipare forzatamente il figlio alla recita, un contentino che ha irritato ancora di più la famiglia dell’alunno autistico.
Di tutta la classe, composta da sedici studenti, soltanto il ragazzino disabile era stato escluso dall'elenco dei partecipanti. Da qui la decisione di trasferire il piccolo in un nuovo istituto scolastico dopo il 6 gennaio.
Segui già la pagina di Napoli de ilGiornale.it?
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.