Boscotrecase, una targa per Francesco Primato: capostazione eroe

Una targa a Boscotrecase per Francesco Primato, capostazione vittima di un gruppo di rapinatori nel 1999: nel tentativo di impedire il furto dell'incasso giornaliero, perse la vita nella colluttazione con i malviventi

Boscotrecase, una targa per Francesco Primato: capostazione eroe

Una targa a pochi passi dal luogo in cui trovò la morte Francesco Primato, capostazione 38enne di Boscotrecase, a vent’anni dai tragici accadimenti di Piazza Matteotti. Era in servizio Francesco quando fu accerchiato da un gruppo di malviventi intenzionati a portare via l’incasso di giornata della stazione ferroviaria.

Era la sera del 31 ottobre del 1999. Attaccamento al dovere, rifiuto della prepotenza le ragioni che spinsero l’uomo ad opporsi al tentativo di furto: Francesco fu colpito prima alla spalla da uno dei rapinatori armato di coltello; e poi ancora, ferito, provò a bloccare l’azione criminale seguendo il gruppo fino ai binari dove un fendente al torace gli fu fatale.

Dal riconoscimento con la Medaglia al Valor Civile della Presidenza della Repubblica, al ricordo che la comunità di Boscotrecase ha voluto tributargli, affinché la sua storia non finisse nell'oblio con la targa dedicata alla memoria di Francesco: a 20 anni dalla sua morte la testimonianza del sacrificio nella ex stazione, oggi scenario di attività per il sociale.

“È importante ricordare il valore civile, l’impegno straordinario, l’esempio alle nuove generazioni che passa attraverso il gesto - ha commentato il primo cittadino di Boscotrecase Pietro Carotenuto”. Impegnata in percorsi di sensibilizzazione ai giovani Virginia, la vedova Carotenuto –“Voglio ringraziare tutti quelli che hanno reso possibile questa iniziativa; hanno permesso di ricordare la figura di mio marito per far capire a tutti che la vita umana non ha un prezzo”

Intervenuto alla cerimonia anche il Presidente dell'Eav, società che attualmente si occupa della gestione delle tratte interessate dal trasporto pubblico Circumvesuviana -"Un episodio che ci porta a riflettere, che ci mostra un fenomeno non ancora debellato, quello delle aggressioni

all'interno delle stazioni. Siamo impegnati in percorsi che possano portare ad un maggiore presidio, per garantire la sicurezza non solo dei passeggeri, ma anche dei tanti dipendenti che garantiscono il funzionamento del servizio".

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