“Chi alza una mano su medici, infermieri e personale sanitario del pronto soccorso dovrebbe andare in galera”. Lo ha detto il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, intervistato questa mattina a Radio Crc. De Luca ha commentato i fatti della notte drammatica di sabato scorso, succedutisi alla morte del 15enne che aveva tentato di rapinare il carabiniere, quando la furia di amici e parenti aveva devastato il pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini di Napoli.
Il presidente ha dichiarato:“Dò per scontato che quando ci sono ragazzi che muoiono c’è da esprimere dolore da parte di tutti. Sono tragedie che colpiscono non solo persone interessate ma anche le famiglie. Detto questo, mantenendo un atteggiamento di umanità dobbiamo però parlare un linguaggio di assoluta chiarezza: gli episodi di squadrismo e vandalismo, di aggressione in ospedale sono intollerabili e non c’è nessuna ragione che possa motivare comportamenti del genere”. Per De Luca, quello che è accaduto sabato scorso non è un episodio isolato ma si inserisce in un trend che va avanti da fin troppo tempo: “Esprimo solidarietà a medici, agli infermieri e al personale sanitario, soprattutto quello impegnato nei pronto soccorso, soggetti ad atti aggressione da troppo tempo. Abbiamo avuto un episodio simile già due anni e mezzo fa a Pozzuoli, per il quale non è successo nulla. In un Paese dove la legge non ha sanzione, ognuno fa quel che vuole”.
Per Vincenzo De Luca è tempo che le istituzioni reagiscano perché, come ha spiegato, la situazione non è più tollerabile. Perciò De Luca ha detto: "Probabilmente c’è la necessità di prendere provvedimenti legislativi urgenti con decreti legge per fare in modo che chi alza una mano contro un medico in un pronto soccorso vada in galera, ventiquattr’ore dopo. Subito. Oppure dobbiamo prendere atto che lo Stato non esiste. Dunque pugno di ferro nei confronti di chi pensa di scaricare il proprio istinto sui medici devastando un pronto soccorso a servizio di tutti i cittadini”.
La necessità di contrastare le violenze contro medici e sanitari rappresenta uno di quei fronti dove non reggono le "casacche" di partito. Destra e sinistra sono da tempo al lavoro per tentare di arginare un fenomeno che ormai pesa, e troppo, sulla serenità di chi esercita la professione sanitaria.
Solo qualche settimana fa, in Senato, Fratelli d'Italia aveva presentato un dossier sui numeri del fenomeno (Giorgia Meloni aveva denunciato qausi 3mila episodi di violenza) e, insieme alle sigle di categoria, proposto alcune soluzioni legislative (tra cui il potenziamento dei circuiti di videosorveglianza), sia a livello nazionale che sui diversi piani regionali e locali, per combattere la violenza.Segui già la pagina di Napoli de ilGiornale.it?
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