Napolitano "striglia" i parlamentari sull'etica: In Gran Bretagna dimissioni dopo uno scandalo

Il capo dello Stato cita i casi inglesi di dimissioni e dice: "Ha fatto molto clamore in Gran Bretagna, mentre da noi quel clamore sembrò eccessivo, perché abbiamo una scala di giudizio un pò diversa". Poi sulle donne: "A vedere le piccole percentuali di donne elette in Parlamento cadono le braccia"

Napolitano "striglia" i parlamentari sull'etica: 
In Gran Bretagna dimissioni dopo uno scandalo

In altri paesi i parlamentari investiti da uno scandalo si dimettono, mentre in Italia "abbiamo uno scala di giudizio un po' diversa". Parole chiare quelle del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, pronunciate durante un convegno a Firenze. "Qualche tempo fa ha fatto molto clamore in Gran Bretagna, mentre da noi quel clamore sembrò eccessivo, perché abbiamo una scala di giudizio un pò diversa. Era accaduto che alcuni parlamentari - ha detto - avevano abusato dei loro privilegi e quando furono scoperti seguirono le dimissioni di alcuni di loro e dello speaker del parlamento. Tra le spiegazioni che furono date ne ricordo una: quei poveri parlamentari inglesi erano demotivati perché i poteri della Camera dei comuni si erano ridotti in seguito a quel processo che ho descritto".

"Stiamo attenti prima di parlare di sgretolamento" dell’Unità d’Italia: è il monito che ha lanciato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano parlando a un convegno a Firenze. Il capo dello Stato, pur riconoscendo la necessità di un decentramento, ha sottolineato che "va salvaguardata la struttura portante dello Stato nazionale". Napolitano ha sottolineato che "non ci può essere Stato unitario e Paese degno di questo nome se non c’è unità" e Stato centrale su alcune funzioni come la sicurezza, la politica estera e altro.

"Nessuno può mettere in discussione il ruolo del ministero degli Esteri né quello del ministero degli Interni" né quello di altri. Bene dunque la realizzazione del decentramento senza mettere in discussione quella che deve restare la struttura unitaria dello Stato. "Per andare verso un sistema delle autonomie che comprenda anche aspetti di federalismo non ci si può limitare al campo fiscale. Occorre anche una Camera delle Regioni e delle Autonomie per corresponsabilizzare i rappresentanti locali e regionali sui problemi del bilancio pubblico", ha continuato Napolitano.

"In Italia il Parlamento non è condannato né destinato a sparire né a un esercizio povero e meschino delle sue facoltà", ha detto il Capo dello Stato che poi ha aggiunto:"C’è un problema di riqualificazione e rimotivazione dei parlamenti nazionali, ma, detto questo, va rispettata la pienezza del ruolo delle Camere senza destinarle a un esercizio "povero e meschino" delle loro prerogative.

Infine Napolitano ha parlato anche del ruolo delle donne: "A vedere le piccole percentuali di donne elette in Parlamento in Italia cadono le braccia. Sono sempre di più le donne a vincere i concorsi pubblici, qualcosa vorrà ben dire. C’è un problema generale di sottorappresentanza femminile in tutte le istituzioni e nelle aziende "ma il punto più nero è la rappresentanza nel Parlamento". Per i consigli di amministrazione delle aziende, ha detto, si è fatto ricorso alle quote rosa. "È un metodo sbrigativo ma efficace. Sarebbe meglio dare prove collettive di impegno".

Dare più spazio alle donne significa anche riconoscere, ha concluso, i loro meriti, "vorrà pur dire qualcosa il fatto che siano sempre di più le donne a vincere in maggioranza nei concorsi pubblici, anche nell’ultimo concorso in magistratura". 

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