Amanda Gorman – poetessa, afroamericana, attivista, democrat - è celebre per tre cose. La prima: quando recita in pubblico i suoi versi fa le virgolette con le dita, nell’aria. Un gesto irritante che indica ironia, sarcasmo o, più spesso, presa di distanza. Cioè: neppure tu credi troppo in quello che stai dicendo. La seconda: nel 2021, a 22 anni, declamò una sua poesia al giuramento del presidente Joe Biden, al Campidoglio; finì su tutte le riviste. Non letterarie: di moda. La terza: porta splendidi outfit firmati Prada (la Poesia, del resto, è pura forma).
Famosa, ricca, woke, liberal e bella, Amanda è ciò che qualsiasi ragazza sanamente democratica vorrebbe essere, anche se – ironie della vita – qualche tempo fa, in una scuola della ultraconservatrice Florida, un genitore ha fatto rimuovere il suo libro dalla biblioteca perché «indottrina gli studenti». L’eroina della cancel culture che viene cancellata. È il serpente che si morde la coda. In greco si dice Nemesi.
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