Si spezza barcone di migranti: decine di morti, molti sono bambini

I cadaveri sono stati trovati questa mattina sulla spiaggia di Steccato di Cutro, nel Crotonese. Piantedosi: "Tragedia immane, bisogna fermare le filiere dell'immigrazione irregolare"

Si spezza barcone di migranti: decine di morti, molti sono bambini

Sale a oltre 50 il bilancio, ancora provvisorio, dei morti durante uno sbarco di migranti avvenuto all’alba davanti alla spiaggia di “Steccato” di Cutro, a venti chilometri da Crotone. Ormai, alla luce di questi terribili numeri, si può parlare di una vera e propria tragedia sulle coste calabresi. L’ennesima tragedia marittima che si consuma vicino alle coste italiane. Tra le vittime, secondo alcune stime, figurerebbero una ventina di bambini di età diversa, compresi due gemellini di pochi anni, i cui corpi sono stati recuperati in mare.

Secondo la testimonianza di un responsabile della Croce rossa italiana presente sul luogo, i cadaveri finora recuperati continuerebbero a salire. Il bilancio delle vittime, come spesso accade in questi casi, è destinato certamente ad aggravarsi. L'ipotesi più acccreditata, sia dagli investigatori che dai soccoritori, dà il senso di una tragedia enorme: si teme possano essere più di 100 le vittime del naufragio. La Prefettura di Crotone ha attivato il Centro coordinamento dei soccorsi riunito presso la sede dell'ufficio territoriale di governo. Le salme delle vittime, fin qui recuperate, verranno trasferite al PalaMilone, il palazzetto sportivo della città di Crotone.

La ricostruzione dei fatti

L’imbarcazione, che era partita quattro giorni fa dal porto di Izmir dalla Turchia, secondo quanto si apprende, sarebbe finita contro gli scogli a causa del mare agitato. Il barcone ospitava in tutto circa 250 migranti in arrivo da Iran, Pakistan e Afghanistan e, a causa del mare agitato, non ha retto al moto ondoso. Il vecchio barcone (si sarebbe tratto di un peschereccio) si è spezzato in due e le persone a bordo, secondo le prime ricostruzioni, sono finite in mare morendo annegate. Secondo alcune fonti, i migranti “non hanno fatto in tempo a chiedere aiuto” e alcuni dei sopravvissuti avrebbero raggiunto la costa con i propri mezzi. A fare scattare l'allarme è stata una telefonata giunta verso le 4 di mattina al reparto operativo areonavale della Guardia di finanza di Vibo Valentia.

Tra le vittime di questo terribile naufragio c’è anche un neonato di pochi mesi: il suo cadavere, secondo la drammatica testimonianza di un vigile del fuoco, è tra i corpi finora recuperati da soccorritori e forze di polizia. Tra le altre vittime accertate ci sono, purtroppo, anche un bambino di 7 anni e un altro di 3 anni.

I soccorsi

Sul posto, subito dopo il terribile naufragio, si sono recati i carabinieri, la polizia, i vigili del fuoco, 118 ed istituzioni civili locali. L’obiettivo è quello di continuare i soccorsi in mare e salvare più persone possibile. Sul posto per i soccorsi sono intervenuti anche la Capitaneria di porto e la Guardia di finanza. Nell’area del naufragio sono attivi, tra l’altro, due motovedette e un elicottero della Guardia Costiera. Durante la mattinata, mentre la costa veniva pattigliata da una motovedetta della Capitaneria di Porto, un elicottero della Guardia Costiera ha sorovolato la zona. Al momento sono 80 le persone tratte in salvo mentre continuano le ricerche di altri sopravvissuti. Ventuno di loro sono stati trasportati al pronto soccorso dell'ospedale di Crotone. Fonti della prefettura parlano di almeno altri 70 dispersi.

Fermato il sospetto scafista

È stata sottoposta a fermo dai carabinieri e dalla guardia di finanza la persona sospettata di essere lo scafista del barcone naufragato a Cutro. Si tratta di un cittadino turco la cui posizione è ora al vaglio della magistratura. Secondo quanto si è appreso, tra i relitti sarebbe stato trovato anche il documento di un altro soggetto che al momento non è stato rintracciato e che potrebbe essere fuggito o figurare tra i dispersi o le vittime.

L'intervento di Piantedosi

Non tarda ad arrivare l’intervento del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che si è detto estremamente addolorato del naufragio avvenuto al largo delle coste calabresi. “È una tragedia immane – ribadisce il titolare del Viminale – che dimostra come sia assolutamente necessario contrastare con fermezza le filiere dell’immigrazione irregolare, in cui operano scafisti senza scrupoli che pur di arricchirsi organizzano questi viaggi improvvisati”. Le parole d’ordine del ministro Piantedosi sono due: contrasto all’immigrazione irregolare e “fermare le partenze” a monte.

La reazione di Occhiuto

In mattinata, subito dopo la tragedia, è arrivata la nota, sentita ed emozionata del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. “Un barcone che trasportava migranti – spiega il governatore – si è spezzato, a causa del mare in tempesta, davanti alle coste calabresi di Steccato di Cutro, a una trentina di chilometri da Crotone. Decine e decine di morti annegati, tra di loro anche bambini, tanti i dispersi. La Calabria è in lutto per questa immane tragedia”. Da qui, il suo grido di allarme lanciato all’Europa: “I calabresi hanno accolto questi migranti senza alzare polveroni e senza causare tensioni, ma la situazione sta davvero diventando ingestibile.

Cos’ha fatto l’Unione Europea in tutti questi anni? Dov’è l’Europa che dovrebbe garantire sicurezza e legalità?”. Domande che, oggi più che mai, necessitano di una risposta chiara e netta di Bruxelles.

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