
Niente luci per i piccoli Bibas. Con una riposta negativa, e piuttosto fredda, il sindaco Giuseppe Sala ha deluso le aspettative di chi, ieri, gli ha chiesto un segnale di lutto, e di solidarietà, dopo la drammatica vicenda dei due fratellini israeliani che - ora vi è la certezza - sono stati uccisi da Hamas, probabilmente insieme alla loro mamma, poche settimane dopo il rapimento avvenuto il 7 ottobre, giorno del barbaro pogrom anti-israeliano, e anti-ebraico compiuto dai terroristi islamisti palestinesi.
La Regione Lombardia si illuminerà di arancione, oggi e domani, dalle 19 alle 23, il Comune invece no. Lo ha "spiegato" il sindaco, con poche parole, che fanno riferimento a non meglio chiarite "posizioni politiche".
Erano stati il direttore del Museo della Brigata ebraica, Davide Romano, e il presidente dell'Associazione milanese pro Israele, Alessandro Litta Modignani, a rivolgere "un accorato appello", affinché Palazzo Marino fosse "colorato di arancione in segno di lutto, per ricordare quei due bambini innocenti, rapiti, imprigionati e infine uccisi".
La storia di Ariel e Kfir Bibas ha ovviamente commosso molti, in ogni parte del mondo, e ad aggravare la commozione e il dolore sono giunte le immagini della macabra cerimonia con cui Hamas, ieri mattina, ha riconsegnato i corpi. Oggi, inoltre, le autorità sanitarie dell'esercito israeliano hanno dato notizia dell'esito dei primi esami, secondo i quali i piccoli hanno trovato la morte per mano dei sequestratori, e non nei bombardamenti seguiti al 7 ottobre. L'esame del dna ha permesso inoltre di chiarire che un terzo corpo, attributo da Hamas a Shiri Silberman, non sarebbe invece della donna, madre dei bambini. Un orrore senza fine, cui si aggiunge la condizione del padre, rapito, liberato alcune settimane fa e colpito dal lutto indicibile per la morte dei figli, e dallo strazio per le sorti incerte della salma della moglie.
Israele è sotto choc. Le Comunità della diaspora partecipano intensamente a questo dolore, che molti condividono per senso di umanità e civiltà, al di là di credo religioso o posizione politica. "Bisogna ricordare i bambini Ariel e Kfir per non dimenticare la loro barbara uccisione, ma anche il fatto che Hamas ha fatto perfino dei loro cadaveri merce di scambio. Un orrore mai visto, una spietatezza ineguagliabile". Questo aveva detto Romano, rivolgendosi al sindaco.
Ma Sala ha declinato. "Guardi - ha detto stamani - ci sarebbero moltissimi motivi per continuare a illuminare il Comune, il problema è tenere posizioni politiche. Ma non credo che lo faremo". Il "no" di Sala farà discutere, visti anche i precedenti, non ultimo lo striscione a sostegno delle donne iraniane, dopo l'uccisione di Mahsa Amini. Chiesto da un appello di personalità trasversali, poi dal Consiglio comunale, a lungo rinviato dall'amministrazione, dopo 7 mesi fu infine collocato e subito rimosso. Ora questo "no" induce a pensare che la facciata del Comune sia diventata una sorta di "tazebao", utile per dare visibilità a "posizioni politiche" sentite della giunta o dal sindaco.
Dopo il diniego, Romano oggi ha replicato: "Credo che rapire bambini, ucciderli, e fare commercio dei loro cadaveri sia qualcosa di mai visto, e che meriterebbe una attenzione speciale, oltre che una condanna nettissima - ha detto -. Anche i primi casi di attentatori suicidi non fecero scalpore, e poi divennero “normali”. Tacere o non mostrare orrore per questo infanticidio con relativo commercio di cadaveri, rischia di fare passare un messaggio di normalità a cui la nostra società ha il dovere di ribellarsi".
La scelta, e la risposta negativa (o la non-risposta) di Sala, rischiano adesso di
complicare di nuovo i suoi rapporti con la Comunità ebraica di Milano, che aveva criticato il sindaco per la freddezza con cui aveva reagito al 7 ottobre, tanto che alcuni arrivarono a fischiarlo nel tempio di via Guastalla.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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