
C’è un paradosso, tutto italiano. A San Pelino, vicino ad Avezzano, in Abruzzo, lì dove una volta tenevano “le chiavi alle porte” mentre adesso “non si può più”, vivono nel terrore. Non per le bollette alte. Non per la situazione economica. Ma per l’ondata di furti che si sta abbattendo sulla zona.
“Il Paese ha paura”, dice qualcuno all’inviata di Quarta Repubblica. “Siamo costretti a mettere i fermi alle persiane e le ringhiere”, fa eco un altro. "Se entrano in casa mia, non so come ne escono". Oro. Denaro. Affetti personali, anche dei bambini. C’è anche una bimba, dopo un furto subito in casa, che “ha paura di andare a mettersi il pigiama in cameretta sua”. Per questo i residenti si sono organizzati. Come? Con le ronde notturne, civica imitazione di quelle forze di sicurezza che per un motivo o per un altro non riescono a controllare tutto.
Alle 19.15, ogni sera, alcuni uomini si mettono in auto e controllano la zona. Un gruppo Whatsapp coordina il centinaio di partecipanti. La speranza è che le ronde possano disturbare i malviventi, se non proprio fermarli. Una volta ci erano quasi riusciti: “Avevamo capito che la via di fuga era la ferrovia e ci siamo appostati e ci siamo accorti che stavano per mettere a segno un colpo”. Sono intervenuti, hanno avvisato la polizia che è riuscita ad arrestarli. Piccolo problema: “Sono stati liberati la sera stessa a mezzanotte”.
In alcuni casi, i ladri agiscono con talmente tanta calma che le telecamere li riprendono tranquilli nel mettere a segno il furto.
“Ho paura di stare da sola in casa”, dice una donna all’inviata di Nicola Porro. La voce rotta dall’emozione di chi solo era convinta di poter fare a meno di un antifurto e adesso, invece, è vittima dei ladri. Prigioniera in casa propria.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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