Abusi, tradimenti e le due versioni: cosa sappiamo della strage di Torremaggiore

Le versioni di Taulant Malaj e di sua moglie, sopravvissuta alla furia omicida, non coincidono ma l'uomo, mentre compiva la strage, girava un video.

A sinistra, Massimo De Santis. A destra, Tefta e Gessica Malaj con Taulant Malaj
A sinistra, Massimo De Santis. A destra, Tefta e Gessica Malaj con Taulant Malaj
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La strage di Torremaggiore difficilmente verrà dimenticata. Taulant Malaj, panettiere albanese da anni in Italia ha ucciso sua figlia, che si era frapposta fra lui e la moglie, e un altro uomo, che lui riteneva essere l'amante della donna. La moglie e il bambino piccolo, invece, sono riusciti a sopravvivere, anche se la donna è stata colpita più volte. Mentre uccideva, l'assassino filmava con il telefono le scene horror, che poi ha inviato ad alcuni suoi contatti social.

La vendetta per il tradimento della moglie

Il primo omicidio si è consumato nell'androne del palazzo dove Malaj e quello che lui considerava l'amante della moglie vivevano. L'assassino sarebbe poi entrato nella sua abitazione con l'intenzione probabilmente di eliminare anche la moglie ma la figlia 16enne è intervenuta per difendere la donna. Il video in cui lì uomo, che poi ha dichiarato di essere posseduto dal demonio durante quell'azione, compie la strage è diventato virale.

Ha reso dichiarazioni spontanee subito dopo l'arresto ammettendo l'omicidio e quando i militari lo hanno bloccato aveva ancora gli abiti insanguinati e aveva abbandonato l'arma del delitto, un coltello da cucina, all'interno della propria autovettura. "Mia moglie ha ammesso che aveva una relazione con Massimo. Mi aveva chiesto scusa per questa relazione, ma io volevo separarmi", ha detto Taulant Malaj al pm. "In quel momento, accecato dall'ira, non si è reso conto che aveva di fronte la figlia ed ha iniziato a colpirla", hanno detto gli avvocati dell'uomo, che sostiene di aver sempre avuto uno stretto legame coi figli.

Le molestie contro la figlia

Questa versione è stata smentita dalla moglie, secondo la quale "fino a due anni fa ha molestato sessualmente nostra figlia. È successo diverse volte. Mia figlia non gli voleva più parlare ed è per questo che non solo gli ha rovinato la vita, ma l'ha anche ammazzata".

Quindi, la donna ha aggiunto: "Lui a nostra figlia non l'ha mai voluta". Dal racconto della donna emerge che l'uomo avrebbe voluto uccidere il figlio ma, anche in base ai video, Taulant avrebbe consapevolmente risparmiato il piccolo. La versione della donna contrasta con quella che il panettiere albanese Taulant Malaj ha fornito al giudice durante l'udienza di convalida del fermo il 10 maggio e contrasta anche con le immagini che sono state prodotte in aula. "Non ha mai avuto un'attenzione violenta nei confronti del bambino, assolutamente no", hanno precisato ai cronisti i difensori.

Le due versioni sull'aggressione

Ma la sopravvissuta racconta una versione diversa: "Stavamo tutti quanti dormendo a quell'ora. Lui quella notte non lavorava, era di riposo a casa. Non ho sentito che usciva, poi l'ho visto rientrare. Ha preso il bambino, con il coltello lo voleva ammazzare. Io mi sono buttata per salvare il bambino. Il piccolo dormiva nel lettino attaccato al letto matrimoniale. Poi lui ha dato tanti colpi di coltello a me, non mi ricordo quanti. Faceva dei video mentre dava calci e pugnalate con il coltello. Mia figlia dormiva, ha sentito i rumori e si è alzata".

L'uomo, invece, nella sua deposizione, racconta di che la donna, mentre stavano a letto, avrebbe cominciato a chattare con qualcuno. L'uomo, insospettitosi, avrebbe visto il telefono della donna scoprendo che stava chattando con il vicino di casa. Lì sarebbe nata la strage.

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