Dove curarsi: ecco i migliori ospedali d'Italia

Migliora lo stato di salute degli ospedali italiani: ecco la classifica stilata dal Programma Nazionale Esiti (Pne) sulle migliore strutture e i risultati ottenuti nel 2022 con notevoli differenze rispetto agli anni pre-pandemici

Dove curarsi: ecco i migliori ospedali d'Italia
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Per il secondo anno consecutivo l'Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (struttura privata) e l'Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche (struttura pubblica) si trovano sul podio dei migliori ospedali italiani. È il risultato del nuovo report Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) che fa parte del Pne (Programma Nazionale Esiti) su mandato del Ministero della Salute. Le due strutture hanno ottenuto punteggi alti e molto alti per sei delle otto aree cliniche prese in esame che riguardano l'ambito cardiocircolatorio, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologia, osteomuscolare, nefrologia, sistema nervoso, gravidanza e parto.

Migliorano gli ospedali italiani

Le buone notizie sono generalizzate perché è aumentato il numero degli ospedali italiani considerati "ad alta qualità" per la maggioranza delle prestazioni secondo i numeri del Pne. "La proporzione di strutture con livello di qualità alto o molto alto per almeno il 50% dell'attività svolta - rileva Agenas - è aumentata rispetto al 2021, passando dal 23% al 26% nel 2022. Rispetto alle varie aree di intervento, il Pne registra tuttavia delle 'diseguaglianze nell'assistenza sanitaria'". Sul report si legge che al primo posto sulla qualità dell'area cardiovascolare si piazza l'Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi di Firenze, mentre per la chirurgia oncologica le quattro strutture che presentano i livelli di qualità più elevata sono l'Ospedale di Mestre, l'Azienda Ospedale Università di Padova, lo Stabilimento Umberto I G. M. Lancisi (Ancona) e il Policlinico Universitario Gemelli (Roma). Per quanto riguarda le singole Regioni, quella che presenta nel proprio territorio la proporzione più alta di strutture con livello di qualità molto alto per gravidanza e parto è l'Emilia-Romagna (11 strutture su 17, il 65%).

Quali sono i risultati

L'anno appena trascorso che ci ha liberato dalle criticità legate al Covid ha visto un'importante ripresa delle attività negli ospedali pubblici e privati italiani che si era, di fatto, congelata nell'anno precedente tant'é che i ricoveri sono aumentati di 328mila unità. Come detto, le attività programmate (specialmente quelle diurne) sono tornate ai livelli pre-pandemici pur con una riduzione del 10% rispetto al 2019, ossia circa 890 mila ricoveri in meno. In generale, i numeri sviscerari dal Pen spiegano che "nel triennio 2020-2022 la riduzione dell'attività ospedaliera stimata sui volumi del 2019 è stata pari a 3 milioni e 800 mila ricoveri".

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I dati appena presentati si riferiscono all'attività assistenziale del 2022 giudicata in 1.400 ospedali pubblici e privati e a quella relativa al periodo 2015-2022 per la ricostruzione dei trend temporali. "Le evidenze scientifiche prodotte e i risultati del Pne - ha dichiarato Enrico Coscioni, presidente Agenas - confermano come tale attività rappresenti uno strumento fondamentale di governo del Servizio sanitario nazionale, che permette di far emergere le criticità assistenziali e individuare puntuali strategie correttive, anche attraverso l'organizzazione di attività di audit clinico-organizzativo utili a migliorare la qualità delle cure".

Le strutture con più angioplastiche

Gli infarti acuti al miocardio sono aumentati, in termini di ricovero, di circa 1.200 in più rispetto al 2021 toccando trend pre-pandemici: per quanto riguarda la mortalità dopo 30 giorni dal ricovero in ospedale, nel 2022 la percentuale è stata pari al 7,7%, poco al di sopra dell'atteso (7,0%), ma in diminuzione rispetto al 2020 (8,4%). Le 10 strutture che mediamente eseguono, tempestivamente, più angioplastiche sono le seguenti: "Casa di Cura Città di Lecce", "Ospedale degli Infermi" (Ponderano-Biella), "Azienda Ospedaliera Universitaria Mater Domini" (Catanzaro), "Azienda Ospedaliera Università Policlinico Tor Vergata" (Roma), "Presidio Ospedaliero Giovanni Paolo II" (Sciacca), "Ospedale Del Cuore G. Pasquinucci" (Pisa), "Presidio Ospedaliero S. Antonio Abate" (Erice), "Stabilimento di Ascoli Piceno", "Stabilimento di Pesaro", "Presidio Ospedaliero di Chiari" (Brescia).

"Il Pne è uno strumento in continua evoluzione in cui il rigore metodologico che garantisce dati sempre più attendibili si accompagna alla flessibilità nel rispondere alle sollecitazioni derivanti dai cambiamenti in atto", ha dichiarato Domenico Mantoan, Direttore generale Agenas, spiegango il metodo capillare delle analisi del Pne "può essere la base per oncretizzare la sinergia tra i vari livelli di governo del sistema", così da riprogrmmare l'offerta sanitaria e riorganizzare il sistema secondo le azioni del Pnrr oltre a "orientare verso il miglioramento della qualità complessiva delle cure, con il fine ultimo della tutela della salute della popolazione".

L'orgoglio di Humanitas e Zaia

La qualità clinica è una passione che ci spinge ogni giorno a migliorare le cure per i nostri pazienti. Tutti in ospedale condividiamo questo impegno, dai professionisti sanitari ai manager che sono valutati anche in base al raggiungimento di obiettivi clinici misurabili". ha sottolineato in una nota Patrizia Meroni, direttore clinico sanitario di Humanitas. "Sapere di contribuire alla qualità del servizio sanitario italiano ci rende orgogliosi e la conferma, per il secondo anno, come miglior ospedale del Paese ci spinge a lavorare ancor di più in questa direzione", ha concluso.

"In Veneto stiamo facendo bene, non solo per la qualità degli ospedali, ma per l'approccio complessivo alla lotta al tumore. In questo caso i complimenti vanno all'Ospedale dell'Angelo di Mestre e all'Azienda Ospedale Università di Padova che, per l'Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari, sono tra i quattro ospedali italiani con il livello di qualità più alto nell'area della Chirurgia Oncologica. Complimenti anche ai molti altri ospedali veneti che nella classifica eccellono in specialità diverse", ha dichiarato il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commentando i risultati derivati dal Programma Nazionale Esiti. "Con due ospedali tra i migliori quattro d'Italia - ha aggiunto Zaia - primeggiamo nell'area chirurgica.

Un riconoscimento di alto valore, ma che non deve rischiare di essere limitativo, perchè nel Veneto la lotta al tumore, la malattia che ancora oggi fa più paura alla gente, è una battaglia a 360 gradi, con tanti attori di livello" ricordando che sono in campo la Rete Oncologica Veneta, l'attività dell'Istituto Oncologico Veneto - Irccs e numerose altre strutture che sono preposte "alla prevenzione e diagnosi precoce con gli screening per la mammella, il collo dell'utero, il colon. I nostri bravi oncologi fanno squadra, e sono una squadra che combatte fino all'ultimo, senza lasciare mai nulla d'intentato".

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