"Siamo con lui e con l'Ucraina ma da cittadino che paga il canone dico che c'è un conflitto in ballo. Si parla di morti: cosa c'entra Sanremo?". L'amministratore delegato di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, ha così commentato il caso scoppiato dopo l'annuncio di un intervento di Volodymyr Zelensky nella serata conclusiva del Festival di Sanremo. Rispondendo ad una domanda in una conferenza stampa sui progetti nel digitale di Mediaset, Berlusconi ha espresso la massima vicinanza a Zelensky, mettendo tuttavia in dubbio il contesto del Festival. Un contesto non adeguato per raccontare i drammi della guerra in Ucraina.
Zelensky e il Festival
Berlusconi ha sottolineato la legittima libertà di espressione di Zelensky e tenuto conto delle scelte della Rai. Ha quindi espresso la sua opinione sulla vicenda specifica: favorevole o contrario al video del leader ucraino a Sanremo? La risposta è lunga e ragionata.
"Da un lato c'è la questione della libertà di espressione, un presidente che vuole far sentire la sua voce e tutti noi siamo con lui e con l'Ucraina. La Rai deve fare le sue scelte e da editore non voglio mettere becco", ha spiegato Berlusconi. "Dall'altro c'è il mio essere cittadino che paga il canone e non riesco a non essere trasparente: a me che Zelensky" intervenga a Sanremo "con tutto quello che si deve dire a favore dell'Ucraina e della situazione che stanno vivendo, non fa piacere", ha proseguito.
Il contesto di Sanremo
Per l'amministratore delegato di Mediaset la presenza di Zelensky a Sanremo si avvicina quasi ad una ricerca di visibilità. "Mi sembra una ricerca di visibilità che un pochino mi turba, preferirei di no", ha quindi risposto.
Dal punto di vista "tecnico", invece, il discorso è ben diverso. "La Rai cosa deve fare? Io non ti posso dire da editore che non deve farlo andare in onda, onestamente no", ha specificato Berlusconi. "Sarebbe come se noi bloccassimo tutte le cose che ci sembrano un pò al limite nei programmi che vanno in onda. Ma da cittadino c'è un conflitto in ballo, si parla di morti: cosa c'entra Sanremo?", ha concluso.
Il 2022 di Mediaset
In conferenza stampa sono stati toccati tanti altri temi. A cominciare da un bilancio di Mediaset dell'anno appena trascorso. "Siamo molto soddisfatti di come abbiamo chiuso il 2022: vista la situazione è molto positivo", ha affermato Pier Silvio Berlusconi, a proposito dei conti del gruppo che saranno approvati ufficialmente in primavera.
Il suo giudizio si è riferito "in particolare all'ultima riga", cioè quella dell'utile, ha chiarito a chi gli chiedeva se si parlasse solo di ricavi o dei conti dell'anno nel suo complesso. "In giugno abbiamo visto un calo importante e siamo intervenuti con un taglio ulteriore dei costi, ma con i mondiali del Qatar (trasmessi dalla Rai, Ndr.) abbiamo riscontrato un budget identico a quello dell'anno precedente", ha in seguito affermato l'ad di Mediaset.
La situazione dell'editoria televisiva, ha aggiunto subito dopo, "rimane tostissima, ma dei segnali di una tenuta maggiore della televisione gratuita commerciale rispetto ai nuovi media ci sono, è una tendenza quasi inevitabile. Si vive anche di mode e tendenze, c'è stata l'esplosione dei social ma la tv ha un'efficacia che non è paragonabile a nessun altro mezzo".
A domanda su quanto tema i nuovi abbonamenti di Netflix con la pubblicità, ha ribattuto: "È un concorrente in più, ma visti i numeri di Netflix, tra totale abbonati e quanti abbonati guardano un contenuto specifico e quanto tempo ci spendono, dovrebbe esser un fenomeno piuttosto piccolo. Certo è sempre un concorrente in più, non lo sottovalutiamo, ma non ci preoccupa allo stato attuale".
"No controprogrammazione al Festival"
Berlusconi ha spiegato la scelta di mandare in onda alcuni programmi di punta durante il Festival: "Non abbiamo alcuna intenzione di fare controprogrammazione al Festival di Sanremo: evitiamo dopo molti anni il disarmo assoluto", mantenendo i programmi in palinsesto.
"Abbiamo visto che durante i mondiali in Qatar i nostri ricavi non ne hanno risentito e abbiamo deciso di mantenere una settimana a prezzo normale" e non scontato per la pubblicità, ha spiegato nello specifico l'ad di Mediaset. Berlusconi ha inoltre ringraziato particolarmente Maria De Filippi per aver mantenuto inalterato il suo sabato sera in concomitanza con la serata finale del Festival.
La questione ProSieben
"Noi siamo azionisti di lungo periodo" e, dopo l'avvio della fusione con Mediaset Espana ampiamente controllata, "oggi di una fusione con Prosieben non si può parlare", ha chiarito l'amministratore delegato di Mediaset, che detiene quasi il 30% del gruppo tedesco e che sta convertendo in azioni anche la parte detenuta in derivati.
"Ora la collaborazione con il management appare migliore", ha detto Pier Silvio Berlusconi sullo sviluppo digitale del gruppo, "ma la strumentalizzazione politica per la nostra presenza in Germania è fortissima. Siamo sempre indicati come il gruppo di Silvio Berlusconi, anche se posso assicurare che mio padre non si occupa certo di Prosieben e nemmeno di televisione in Italia".
"La strumentalizzazione viene fatta ovviamente da parte di chi non vuole che certe cose avvengano", ha concluso infine l'a.d. del Biscione in riferimento a un rafforzamento internazionale del gruppo italiano.
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