"Tua figlia". Ma i truffatori scrivono al comandante dei carabinieri: denunciati due ucraini

I due malviventi sono madre e figlio, di 45 e 21 anni, e hanno scritto un messaggio sul telefonino dell'ufficiale fingendo di essere la figlia e dicendo di usare un cellulare di un amico

Il comandante generale dei carabinieri Teo Luzi
Il comandante generale dei carabinieri Teo Luzi
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Non poteva andare peggio ai due truffatori originari dell'Ucraina, i quali, non sapendo chi ci fosse dall'altra parte del telefono, hanno tentato di raggirare il comandante generale dell'Arma dei carabinieri Teo Luzi. Un passo falso clamoroso che è costato loro l'inevitabile denuncia. A raccontare l'increscioso episodio a Dagospia è stato lo stesso comandante che, in questo modo, ha voluto mettere in guardia le tante persone, soprattutto anziane, oggetto sempre più spesso di tentativi di truffa. "Sono degli psicologi - ha detto Luzi -pure persuasivi, anche se delinquenti".

Il racconto del comandante dei carabinieri

I due malviventi sono madre e figlio, di 45 e 21 anni, e hanno scritto un messaggio sul telefonino del comandante Luzi fingendo di essere la figlia e dicendo di usare un cellulare di un amico perché in emergenza. "In sintesi - ha continuato il militare - volevano convincermi a fare un bonifico istantaneo di 4.900 euro. Ho capito che era una truffa perché ho chiamato mia figlia su un altro cellulare". A quel punto l'ufficiale dei carabinieri ha fatto scattare la trappola. Dopo aver chiamato i colleghi è riuscito a trattenere i truffatori in chat per circa due ore, facendogli credere che avrebbe effettuato il bonifico una volta giunto a casa. Appena le forze dell'ordine hanno individuato da dove chattavano i malviventi, Luzi ha fatto partire la denuncia. Madre e figlio avevano fatto partire il raggiro dalla loro casa di Genova. "Spero che sia servito a qualche malcapitato che sarebbe caduto nella truffa", ha commentato il comandante.

L'indagine

Dopo la denuncia di Luzi sono partite le indagini. I carabinieri, come riporta il quotidiano la Repubblica, hanno individuato i due truffatori in un appartamento di Sampierdarena, popoloso quartiere di Genova. In casa i militari hanno trovato una serie di computer, tanti cellulari, con numerose schede sim, più 25mila euro in contanti, molto probabilmente frutto di precedenti truffe. Una volta che i carabinieri allertati dal comandante Luzi hanno intercettato il telefonino da cui partivano i messaggi, le verifiche sono state fatte dai militari di Genova, guidati dal colonnello Michele Lastella. A quanto pare, le forze dell'ordine già da tempo erano sulle tracce dei malviventi che avevano messo a segno, impuniti, un bel numero di colpi.

La truffa più comune

Il caso delle truffe telefoniche, soprattutto agli anziani, è piuttosto frequente.

Le varianti sono tante, ma una delle più diffuse prevede che il truffatore telefoni alla vittima fingendosi un carabiniere o un medico, avvertendola di un presunto incidente che ha coinvolto il figlio e chiedendo una somma di denaro per fornirgli la necessaria assistenza legale o sanitaria. Presa dal panico, la vittima acconsente e consegna il denaro al complice che si presenta direttamente a casa per ritirarlo.

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