"Tirateli via, nascondeteli". Un'altra occupazione violenta a scuola

Arredi scolastici divelti e lanciati dalle finestre, estintori vuotati nei corridoi e muri imbrattati: per poche ore di occupazione, una scuola di Bologna resterà chiusa. E gli studenti danno la colpa al preside

Screenshot da Corriere della sera
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Sono bastate poche ore di occupazione all'istituto tecnico Belluzzi-Fioravanti di Bologna per arrivare alla distruzione. L'ennesima scuola che deve fare i conti con minoranze violente che interferiscono con il lavoro di un intero istituto. Come si evince dai messaggi scambiati dagli studenti e i post sui social, l'occupazione era in programma ormai da giorni e pare fosse organizzata dai rappresentanti di istituto, che ora si lamentano della visibilità data all'iniziativa per la violenza di un gruppo di studenti. Alcuni dei video registrati all'interno della scuola durante l'occupazione sono poi rimbalzati sulle chat e da questi si vedono i giovani, alcune decine, che compiono atti di vandalismo. L'occupazione ha ottenuto la "solidarietà" del gruppo osa, frangia giovanile degli studenti medi dell'organizzazione comunista Cambiare rotta, sostenuta dalla Rete dei Comunisti.

"Oh ragà tiriamo via tutti gli estintori", urla un ragazzo. A lui, poi, fa eco una ragazza: "Tirateli via, nascondeteli, metteteli da qualche parte". L'occupazione è stata immediatamente interrotta ma la scuola, a fronte dei gravissimi danni arrecati dagli occupanti, è inagibile. Il blocco centrale, dove gli studenti hanno fatto irruzione, resterà chiuso almeno per la giornata di domani per consentire l'esecuzione dei lavori. Oltre agli estintori vuotati nei corridoi, sono stati imbrattati i muri e divelti alcuni arredi scolastici, lanciati poi dalle finestre della struttura. Il Corriere della sera ha provato a chiedere un commento alla direzione scolastica che, al momento, preferisce non rilasciare alcun commento.

"Considerare solamente l’atto di vandalismo, porta a distogliere lo sguardo da quello che è stato un tentativo di protesta legittimo e giusto contro le ingiustizie atroci che il governo ci fa vivere ogni giorno, sputando sulle tombe di coloro che scrissero la nostra costituzione", si lamentano i rappresentanti di istituto. Ma non solo, perché nel loro comunicato riescono anche a riversare la responsabilità di quanto accaduto sul preside: "Riteniamo che se il Ds avesse adottato un approccio meno rigido nei confronti della protesta, consentendo ai ragazzi di occupare, gli organizzatori avrebbero potuto gestire meglio il controllo e l'organizzazione interna, prevenendo ed evitando le azioni inconsulte di un piccolo gruppo di facinorosi".

Ma chi sono i "facinorosi" indicati dai rappresentanti di istituto? Come già accaduto anche in altre scuole prima del Belluzzi, si tratta soprattutto di ragazzini al primo o al secondo anno di scuola superiore. Rappresentano il ventre molle della popolazione scolastica, più facilmente influenzabile dall'esterno. "Colpa di tutti quei primini e altri che hanno spaccato tutto", si legge in un messaggio anonimo pubblicato in un gruppo della scuola. E ancora: "Il 90% di chi vuole occupare sono solo primini che vogliono fare i gangster e gente che sta lì senza contribuire, sperando di saltare qualche giorno di lezione". Chiunque sia il responsabile, il risultato è l'ennesima scuola occupata e distrutta. E un nuovo esborso di denaro che si sarebbe potuto investire in attività didattiche.

Sul caso dell'istituto di Bologna è intervenuto anche il ministro Valditara, che con una nota ricorda come la maggioranza degli studenti siano "seri, maturi, responsabili, impegnati e motivati nel costruire il proprio futuro attraverso lo studio". A fronte di questo, però, prosegue il ministro, "esiste anche una esigua minoranza che confonde il dibattito politico e l’espressione delle proprie idee con atti teppistici di devastazione delle scuole". Valditara era già intervenuto dopo il caso del liceo Severi-Correnti di Milano e purtroppo, atti come quello di Bologna, "non solo ripropongono la distruzione di un bene pubblico come una scuola, ma per di più lo fanno in un momento, quello della fine dell’anno scolastico e del conto alla rovescia per la maturità, in cui il diritto allo studio e a poter frequentare proficuamente la scuola è più che mai da salvaguardare".

Per questa ragione, spiega il ministro, "auspico un intervento deciso e risoluto da parte delle autorità preposte". L'istituto ha già presentato denuncia e sono in corso le operazioni di identificazione, anche attraverso i video.

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