Manuel, di 5 anni, potrebbe essere morto nel corso un'assurda sfida sui social. Una challenge, come la chiamano i ragazzini di oggi, che ha messo alla guida di una Lamborghini un ventenne, ora indagato per omicidio stradale. Erano in cinque su quell'auto, tutti pressoché coetanei, facenti parte della crew dei TheBorderine. Il loro obiettivo era rimanere a bordo dell'auto per cinquanta ore consecutive senza mai scendere. Obiettivo irrealistico per ovvi motivi fisioligici ma il gioco doveva far credere quello. Ma qualcosa durante quella sfida è andato torto e a farne le spese è stata una famiglia di Casal Palocco, quartiere periferico di Roma vicino al mare. La loro Smart For Four è stata travolta dal Suv di lusso all'uscita dall'asilo. La mamma e la figlia più piccola sono ricoverate in gravi condizioni ma non sono in pericolo di vita mentre il piccolo di casa, purtroppo, non ce l'ha fatta.
Sono in corso le indagini per spiegare quale sia la vera dinamica di questo incidente mortale, perché al di là delle supposizioni è necessario capire cosa sia davvero successo nel pomeriggio di mercoledì a Casal Palocco. Per questo motivo sono stati sequestrati i telefoni di tutti quelli che si trovavano a bordo dell'auto, pare quattro ragazzi e una ragazza. Bisogna stabilire anche chi si trovava alla guida della Lamborghini al momento dello schianto ma nel frattempo uno di loro, tal Vito Loiacono, ha già messo le mani avanti scaricandosi di ogni possibile responsabilità. Almeno agli occhi dell'opinione pubblica, che anche in questo caso sembra essere l'unica che davvero interessa.
"Salve, il trauma che sto provando è indescrivibile, ci tengo solo a dire che io non mi sono mai messo a volante e che sto vicinissimo alla famiglia della vittima", si legge nel commento lasciato sotto l'ultimo post da lui pubblicato su Instagram. Un post demenziale come lo sono tutti i suoi video, che però piacciono tanto alla generazione Z. È iniziato lo scaricabarile mentre le indagini sono tese all'individuazione della responsabilità, dalla quale potrebbero non essere esclusi nemmeno gli altri occupanti del veicolo. Molto dipenderà dalle immagini risultanti dai loro telefoni, oltre che da quelle riprese dalle telecamere di zona e da quelle di videosorveglianza. Nel suo messaggio, per altro, il giovane non ha nemmeno il coraggio di usare le definizioni giuste.
La vittima era un bambino di 5 anni, a cui la vettura sulla quale si trovava anche lui ha tolto il futuro. E cosa ne dice del trauma della famiglia del bambino, della sorellina e della mamma che erano con ui in auto? A volte è meglio tacere, per evitare di aggravare la propria posizione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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