"Allah Akhbar". Pakistano minaccia i passanti col coltello: paura a Padova

Ennesimo episodio allarmante in Italia. Uno straniero è stato arrestato a Padova per minacce a pubblico ufficiale e porto abusivo di armi

"Allah Akhbar". Pakistano minaccia i passanti col coltello: paura a Padova
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Ennesimo episodio allarmante in Italia, l'ennesimo che si inserisce in un contesto di estremo allarme in tutta Europa. Nella serata di ieri, un cittadino pakistano è stato arrestato a Padova per minacce a pubblico ufficiale e porto abusivo di armi. Alcuni passanti allarmati hanno segnalato la sua presenza alle forze dell'ordine dopo essere state minacciate dall'uomo nei pressi del monumento dedicato alle Torri Gemelle.

La chiamata alla centrale arrivata attorno alle 21 del 1 luglio e sul posso hanno converto alcune pattuglie che si trovavano in zona. Arrivate sul posto, hanno trovato le due persone che hanno riferito di essere state minacciate dal pakistano che, alla vita delle divise, ha tentato la fuga brandendo un collo di bottiglia spezzato. Quando i poliziotti sono riusciti a fermarlo, hanno trovato un coltello lanciato a terra poco indietro e un altro nelle tasche. Stando al racconto dei testimoni, che solo poco non sono diventate vittime, l'uomo li ha sottoposti alla minaccia del coltello all'urlo di "Allah Akhbar". Apparentemente, questo indicherebbe l'appartenenza dell'uomo alla fede islamica integralista ma sono in corso le indagini da parte degli investigatori per risalire alla matrice aggressione.

Dopo l'arresto, l'uomo è stato condotto in ospedale per accertamenti e nel frattempo le forze dell'ordine stanno verificando la sua posizione sul territorio nazionale. Non è il primo episodio del genere che si verifica nel nostro Paese dove, anzi, i casi come questi sono in aumento. Ancora non è chiaro se l'uomo sia regolare o se, invece, sia uno dei tanti clandestini che arrivano nel nostro Paese e che poi, ricevuto il foglio di via perché non aventi diritto alla protezione internazionale, restano per delinquere.

Contro questi soggetti, il ministero dell'Interno e quello della Giustizia stanno studiando una stretta che prevede un'accelerazione nei tempi di controllo della posizione del migrante, con risposta tempestiva di diniego o accordo della richiesta di

asilo. Per farlo è prevista la realizzazione di nuove strutture in Sicilia e in Calabria: se il migrante non ha diritto di asilo viene rimpatriato in tempo stretti e senza aver modo di arrecare problemi sul territorio.

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