Neanche i vigili conoscono il Galateo di Tursi

Neanche i vigili conoscono il Galateo di Tursi

Dire che in città nessuno conosce il galateo è una cosa, dire che nessuno conosce il «Galateo della città» è tutt'altra cosa. Roba da internauti come il consigliere del municipio Levante Fabrizio Moretti (Pdl) che un giorno ha iniziato a navigare nel sito del Comune. Come nel labirinto di Cnosso, Moretti pensava di essersi perso in un dedalo tra «Servizi del Comune» e «Aree tematiche» quando per ritrovare il filo di Arianna non ricorre alla «Toponomastica» sotto la voce «Polizia Municipale». E lì, subito sotto la categoria «Veicoli rimossi», che Moretti scopre il «Galateo della città». 56 regole di viver civile e buona creanza da fare invidia al galateo originale di Monsignor Giovanni Della Casa. Ma mentre lo scritto dell'esimio umanista è stato dato alle stampe, la copia redatta dall'assessore alla Sicurezza, Francesco Scidone, insieme a Paolo Pissarello (Polizia Municipale), è rimasta dal giugno del 2008 a impolverarsi nei meandri del portale web del Comune.
«Ho chiesto al presidente del Municipio ma non ne sapeva nulla», spiega Moretti che un giorno ha preso carta e penna e scritto un'interrogazione. Lunedì sera la risposta dallo stesso Scidone e dal comandante della Polizia Municipale, Roberto Mongiardi. L'obiettivo è quello di creare un'«area del buon vivere», ha spiegato Scidone al municipio, estrapolando dal regolamento comunale, dalle leggi dello stato e dal codice penale le norme per contrastare i comportamenti più comuni e al tempo stesso odiosi per chi li subisce. Si va dall'obbligo di «fermare persiane e vetrate stabilmente al muro mediante idoneo congegno fisso» alla raccomandazione di «chiudere o aprire porte o saracinesche» evitando disturbo alla quiete. E se la «somministrazione di bevande alcoliche a persona in stato di manifesta ubriachezza» e punita direttamente dal codice penale anche sdraiarsi sulle panchine pubbliche può procurare dei guai così come, forse non tutti sanno, usare trampoli sul suolo pubblico senza autorizzazione. Forse non lo sapevano neanche gli stessi vigili che verranno sottoposti a un corso di aggiornamento intensivo, ha assicurato Mongiardi.

Si tratta dei vigili di contatto o di prossimità. Una vera task force al servizio della quiete pubblica per la quale sono in arrivo 709 fischietti per richiamare immediatamente all'ordine i genovesi resistenti a qualsiasi galateo.

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