Un negoziante sanzionato con troppe multe Una persecuzione? I vigili accusati di stalking

A Vicenza una vicenda ai limiti del surreale: il commerciante era stato sanzionato anche perché puliva durante il giorno di chiusura. Il giudice ha dato ragione ai titolari dell'esercizio

Un negoziante sanzionato con troppe multe 
Una persecuzione? I vigili accusati di stalking

Vicenza - La città è piccola, la gente mormora e i vigili bastonano. Un po’ troppo, secondo Alberto ed Eli­sa Pizzolato, i coniugi che gestisco­no il negozio di cd e dvd «Filmusi­ca» a Valdagno, paesone di venti­mila anime dell’Alto Vicentino ce­lebre per ospitare lo storico lanifi­cio fondato da Gaetano Marzotto. Perché, se pare strano che due vigi­li ti facciano una multa per oc­cu­pazionedelsuolopubblicoso­lo perché stai lavando la vetri­na del negozio, figurati cosa pensi se gli stessi vigili ti spa­rano anche altre due con­travvenzioni per essere an­dato a mettere ordine tra gli scaffali durante il giorno di chiusura.

E se poi la coppia «terribile» estrae il blocchetto per la quarta volta per sanzionare una presunta mancanza di indicazione di prez­zo sulla merce esposta. Se tre indizi fanno una prova, quattro sono suf­ficienti per denunciare i due «sce­riffi» della polizia urbana per stalking. «Ce l’hanno con noi», ripe­tono i multati.

La raffica di contravvenzioni ri­sale al 2009, quando i due vigili, che per la cronaca sono un uomo e una donna,presero di mira,secon­do l’accusa, i due titolari del nego­zio di dischi. L’avvocato Mario Leo­ne, che tutela gli interessi della cop­pia di commercianti, ha ritenuto che potesse configurarsi il reato di «persecuzione» sulla base di un quinto episodio con i medesimi protagonisti, stavolta senza multa ma molto significativo. Pare infatti che durante un nor­male giro in auto in centro a Valda­gno alla ricerca di un parcheggio, i due malcapitati abbiano improvvi­samente cambiato programma non appena si sono imbattuti nel solerte vigile pronto, secondo la coppia, a sventolare il blocchetto in maniera minacciosa. A quel punto hanno girato la macchina e se ne sono andati. Ma se arrivi al punto di avere la vi­ta condizionata in questo modo da una persona, con o senza divisa che sia, finisci col rientrare nel deli­cato recinto dello stalking, per il quale il nostro codice prevede san­zioni pesanti. Tre delle quattro multe contesta­te sono state tolte dal giudice di pa­ce, mentre la quarta è ancora sotto esame. Sul versante penale, invece, il pm di Vicenza, Antonella Toniolo, ha chiesto l’archiviazione del pro­cedimento intentato a carico dei due agenti ma i negozianti hanno fatto ricorso e ora spetterà al giudi­ce Stefano Furlani decidere. Si tratta di stabilire la natura del comportamento dei vigili. Sul fatto che le sanzioni siano state, come di­re, eccessivamente disinvolte e per certi versi pretestuose, il giudice di pace, accogliendo tre ricorsi su quattro, ha già fatto capire cosa ne pensa. Se però, dietro a questo bloc­chetto facile, ci fosse anche un at­teggiamento persecutorio spette­rà al giudice, eventualmente, pro­nunciarsi. I vigili sostengono di non aver fatto altro che il proprio dovere.

Compreso lo sventolio del bloc­chetto al parcheggio? Gli agenti si difendono sostenendo che l’episo­dio in questione non si è svolto co­me raccontato dagli accusatori. Le chiacchiere e il distintivo, insom­ma, non basterebbero per sostene­re la tesi del sopruso e dell’abuso di potere. La sentenza, se mai ce ne sa­rà una, sarà ardua.

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