"Nei computer di Bossetti non è stato trovato materiale illecito"

Sono stati interrogati i testimoni della difesa di Massimo Bossetti. Il consulente informatico Giovanni Bassetti ha spiegato che, analizzando i pc del muratore di Mapello, non è stato trovato materiale pedopornografico

"Nei computer di Bossetti non è stato trovato materiale illecito"

Il consulente infromatico della difesa di Massimo Bossetti ha dichiarato oggi in tribunale che nei due computer del muratore di Mapello "non è stato trovato alcun tipo di materiale illecito".

Dopo la breve pausa di Pasqua, il caso di Yara Gambirasio è tornato in tribunale a Bergamo. I test dell'accusa sono stati sentiti tutti, e ora, devono essere interrogati i testimoni della difesa. Oggi, ha raccontato la sua versione dei fatti il consulente informatico Giovanni Bassetti. Davanti alla corte d'assise ha spiegato che analizzando i due computer di Masimo Bossetti non è stato trovato materiale sospetto.

"Non c'è nessuna evidenza di ricerche che denotino un interesse particolare" nei confronti di ragazzine. Il consulente informatico, nella sua indagine, ha rilevato quante volte compare la parola "ragazzine" e l'ha raggruppata in cinque "evidenze". Secondo Bassetti, da questi elementi non emergerebbe materiale illecito e non vi sarebbe stata alcuna ricerca su internet vicina a contenuti pedopornografici. Il quadro che emergerebbe dall'uso del pc da parte del muratore di Mapello è quello di un utente medio, che "sa usare internet e Google".

"I siti consultati dai due pc sono di argomento pornografico, ma non pedopornografico e aderiscono tutti alla campagna contro la pedopornografia" - ha concluso il consulente informatico. Il pm, dopo la spiegazione di Bassetti, ha immediatamente chiesto all'esperto di classificare la ricerca fatta il 29 maggio 2014 che riguardava "ragazze a sfondo sessuale". Il tecnico ha confermato quel tipo di ricerca, ma ha anche prontamente risposto che "nn è possibile attribuirla al muratore" (la moglie di Bossetti aveva confessato di cercare con il computer materiale pornografico e pedopornografico ndr).

Durante il processo di oggi, sono stati sentiti anche altri testimoni citati dalla difesa che alla fine del 2010, quando Yara scomparve, frequentavano lo stesso centro sportivo della ragazza. Molti test hanno detto di non aver mai conosciuto la ginnasta, mentre tutti hanno affermato di non aver mai visto Massimo Bossetti fuori dalla palestra.

I genitori dei ragazzi che erano iscritti il centro sportivo di Brembate Sopra hanno spiegato che, pur avendo fatto mente locale dopo aver appreso la notizia della scomparsa di Yara, non ricordano nulla di strano in quel tardo pomeriggio del 26 novembre 2010.

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