Nervi a passeggio contro il Comune

Sotto accusa la cementificazione selvaggia e i parcheggi privati quando mancano quelli pubblici

Francesco Gambaro

Dopo la tregua imposta dall'emergenza neve, tornano a fioccare in città le polemiche contro la cementificazione selvaggia avallata dal Comune di Genova. Ieri pomeriggio Legambiente e il movimento per la difesa del cittadino hanno organizzato una passeggiata «ecologica» tra le antiche creuze di Nervi, con soste guidate nelle aree di pregio sulle quali pende la scure edilizia. Da Villa Margherita a Capolungo, dai parchi, a Monte Moro. Qui, da alcuni anni ormai, sono spariti ulivi, palme e pini marittimi per fare spazio alla strada di un privato che vorrebbe collegare il Quartiere Azzurro con via Biasoli. Con tanti saluti alla macchia mediterranea. Contro le sanatorie concesse dal Comune sono scesi in campo i cittadini e lo stesso Wwf che ha presentato un ricorso al Tar. Ma non è finita. Dici Nervi e pensi ai suoi parchi, zona monumentale protetta. «Mica tanto!», tuona Paolo Sassetti, che allude al cancello del cantiere della Gam aperto per consentire la sosta alle auto dei vip. Per non dire dei tre parcheggi riservati all'interno dei parchi ai dipendenti dell'Aster, «quando a Nervi la gente non sa dove lasciare la macchina». Piccoli e grandi abusi finiti sul taccuino di Legambiente e dei comitati inferociti. Come gli 8 (leggasi otto) box privati in procinto di essere costruiti, da Campostano a Capolungo, da via Floricoltori a via Casotti, quando «i residenti da anni chiedono a Tursi un parcheggio pubblico per salvare Nervi dall'ingorgo nei week end», attacca Marcello Mantovani. Già. Quello delle aree di sosta è un problema annoso da queste parti.
Ai nerviesi non è ancora andato giù il progetto del silos di via Oberdan, che era il luogo ideale (dice la gente) per costruire un grande parcheggio a pagamento. «Perché il Comune prima di concedere i permessi non ha imposto due o tre piani di posteggi a rotazione?», si domandano alcuni cittadini. Che, dopo aver vinto la battaglia di Campostano (stop al residence e al supermercato della famiglia Messina) temono di perdere quella di piazza Duca degli Abruzzi. L'architetto Winkler vorrebbe spianarla, almeno in parte, per costruire una rotatoria e un anfiteatro. Timori anche per il parco di villa Margherita, la scuola Vivaldi e il porticciolo. Dove è prevista la deviazione del torrente, accompagnata - pare - da sbancamenti e nuovi moli.

Per Andrea Agostini (Legambiente) «a Nervi non esiste un progetto unitario da parte del Comune che fa cadere le sue scelte sulla testa della gente, privilegiando pochi e scontentando tutti gli altri». Dopo gli scempi di Nervi, sabato prossimo toccherà a quelli di Albaro.

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