Nobel, una sedia vuota rappresenterà Liu Xiaobo

Il dissidente cinese, cui è stato assegnato il Premio per la Pace, è in carcere per "sovversione". La Cina tenta di ricattare i Paesi che parteciperanno alla cerimonia

Sarà una sedia vuota a rappresentare il premio Nobel per la Pace, il dissidente cinese Liu Xiaobo, alla cerimonia di consegna del premio in programma ad Oslo il 10 dicembre, a meno che le autorità di Pechino non permettano alla moglie di Liu di recarsi in Norvegia: lo ha dichiarato Yang Jianli, dissidente esiliato negli Stati Uniti.
«Una sedia vuota ricorderà al mondo che Liu Xiaobo è rinchiuso in carcere e che la situazione dei diritti umani in Cina merita l'attenzione della comunità internazionale», ha spiegato Yang, che si è detto tuttavia ottimista sulla presenza ad oslo di Liu.
Il governo di Pechino ritiene infatti un «affronto» la concessione del premio Nobel a Liu, condannato a undici anni di reclusione per «sovversione», e ha minacciato «conseguenze» diplomatiche per i Paesi che manifestino il loro sostegno al dissidente.
L'ambasciata cinese a Oslo ha inviato una lettera alle legazioni degli altri Paesi per chiedere che si astengano dal partecipare alla cerimonia; la maggior parte dei Paesi europei (tra cui l'Italia), così come gli Stati Uniti, ha tuttavia confermato la presenza dei propri rappresentanti diplomatici.


Si tratterebbe della seconda occasione nella quale il Nobel per la Pace non viene consegnato personalmente al vincitore; l'unico precedente risale al 1936: l'antinazista Carl von Ossietzki, premiato l'anno precedente, si trovava rinchiuso in un campo di concentramento.

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