Sanremo - Chiambretti ha scoperto la sala stampa. Bravo ma lento. Ci voleva il festival di Sanremo per sbattere in prima pagina, anzi in terza serata, il lavoro dei giornalisti, il nostro ruminare quotidiano, schizzi, lazzi, scazzi, frenesie. Una buona idea, comunque, perché il circo dei cronisti, inviati, corrispondenti, opinionisti, è davvero uno spettacolo unico, da vedere, filmare, mandare anche in rete. Mi è capitato più volte occuparmi dell'articolo, al tempo di tangentopoli per L'Indipendente ne venne fuori un pezzo che scorticò le belle gioie che seguivano, via tivvù, in saletta stampa del tribunalone milanese, gesta e gesti di Antonio Di Pietro, allora definito sbirro da gran fetta dei presenti, quelli dell'informazone di sinistra se mai questa immagine ha un senso. Ci furono reazioni sdegnate di colleghe e colleghi, il reato commesso fu quello di aver svelato vizi e tic della nostra tribù. Lo stesso accadde al festival sanremese, con annessi e connessi il day after. Basterebbe occuparsi di seguire, con cinepresa, telecamera, videotelefonino quello che accade in una qualsiasi tribuna stampa degli stadi di pallone, dove gentiluomini in giacca cravatta e distintivo dell'indipendenza e della trasparenza deontologica si trasformano in canari, tra urla, urli, strilli,insulti, smadonnamenti, per un rigore, un corner, un fallo di mano.
va da sè che un minuto dopo sottolineano il comportamento sbagliato di calciatori, allenatori, tifosi e simili, non di se stessi ovviamente. Duque Chiambretti Piero si aggiunge al corteo dei voyeurs, bravo, così gli italiani insonni e allupati hanno l'occasione per capire con chi hanno a che fare e a che leggere ogni giorno. Auguri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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