Roma - Una moratoria di un anno al nucleare in Italia sarebbe allo studio da parte del governo italiano. Lo si è appreso da fonti qualificate. Il governo starebbe studiando una moratoria di un anno in materia di localizzazione, realizzazione ed esercizio delle centrali nucleari. Il provvedimento, un decreto legislativo, è all’esame delle commissione Ambiente e Attività produttive del Senato. Più tardi la conferma del ministro allo Sviluppo economico, Paolo Romani: "Al Consiglio dei ministri di domani faremo una dichiarazione di moratoria per un anno per quanto riguarda le decisioni e l’attivazione della ricerca dei siti per le centrali nucleari".
Di Pietro protesta "Non può esserci moratoria che tenga e che possa fermare il referendum perchè delle due l’una: o il governo cancella la norma che consente la costruzione di centrali nucleari sul territorio italiano o la mantiene. Ma la moratoria di un anno è un chiaro raggiro che serve a scavallare la data del referendum. Insomma, l’unico vero scopo del governo è quello di fermare il temuto verdetto dei cittadini. L’Italia dei valori, promotrice del quesito referendario, andrà avanti con la sua battaglia contro quest’energia obsoleta, dannosa per la salute e per il territorio che riempie solo le tasche delle solite lobby economiche" commenta Antonio Di Pietro.
L'appello di Napolitano Sviluppare la ricerca delle fonti energetiche alternative e rinnovabili perché è "indispensabile individuare nuovi modelli e strumenti capaci di coniugare lo sviluppo economico con la rigorosa salvaguardia del pianeta e dei suoi equilibri ambientali" scrive il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione del convegno "Acqua ed energia", organizzato dall’Accademia Nazionale dei Lincei, nell’undicesima Giornata Mondiale dell’Acqua, nel messaggio inviato al presidente Lamberto Maffei, ai relatori e a tutti i partecipanti. Napolitano, nel messaggio, sottolinea come l’incontro rappresenti "un momento di riflessione nel solco del fecondo cammino di approfondimento sulla materia avviato già da tempo dall’istituto. Il tema del convegno conferma la necessità di sviluppare, anche attraverso un costruttivo confronto e una rinnovata collaborazione fra la comunità scientifica e il mondo produttivo, nuovi indirizzi di ricerca sui futuri scenari dell’uso delle risorse idriche e delle altre fonti alternative e rinnovabili.
È infatti indispensabile individuare nuovi modelli e strumenti capaci di coniugare lo sviluppo economico con la rigorosa salvaguardia del pianeta e dei suoi equilibri ambientali" conclude il presidente della Repubblica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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