Nuove piste e servizi: il «Leonardo da Vinci» si allarga in campagna

Nuove piste e servizi: il «Leonardo da Vinci» si allarga in campagna

Il 12 marzo dello scorso anno è stata posta la prima pietra del nuovo molo C, un’opera da 195 milioni di euro che consentirà a Fiumicino di passare nel giro di 10 anni dagli attuali 35-40 milioni di passeggeri ai 55 milioni (per ogni milione di passeggeri in più si prevedono circa 900 posti di lavoro in media), previsti dal piano di sviluppo 2008-2020 della società Aeroporti di Roma. Ma l’obiettivo è ancora più ambizioso: raggiungere e superare, entro il 2040, quota 60 milioni di passeggeri.
Ma la vera novità emersa nel corso dell’ultimo Cda di Adr, presieduto da Fabrizio Palenzona, al termine del quale sono stati diffusi i dati dei risultati consolidati del gruppo alla fine del semestre 2009 (nei primi sei mesi il traffico passeggeri è diminuito del 6,3% a fronte di una riduzione della capacità offerta dai vettori -7,0% dei movimenti e -3,1% del tonnellaggio, un utile operativo in calo del 5,8% rispetto allo scorso esercizio, ricavi -2,5% a 263,1 milioni di euro), riguarda la decisione dello stesso Cda di promuovere una gara internazionale per la selezione della società di ingegneria cui affidare la redazione del masterplan per la realizzazione del grande progetto di sviluppo di Fiumicino. Interesserà 1500 ettari nelle campagne a nord dello scalo romano (Maccarese), dove si trovano le campagne di proprietà di Benetton. Quest’ultimo, infatti, non solo possiede una quota nel capitale della Nuova Alitalia-Cai, ma anche una fetta rilevante di Adr e l’intero pacchetto azionario della Maccarese Spa, l’area sulla quale sorgeranno due nuove piste e un’aerostazione che probabilmente verrà riservata per Alitalia-Cai e per i partner dell’allenza Sky-Team: per ora Air France e Delta. Questo consentirà di allineare la capacità del primo scalo italiano per volumi di traffico, paragonabile per estensione alle dimensioni di una città come Cagliari o Livorno e in cui ogni giorno transitano oltre 150.000 persone, tra passeggeri e operatori, a quella degli altri maggiori aeroporti europei.
Uno scalo quello di Fiumicino dai grandi numeri e dalle immense potenzialità, ma che rischia di «scoppiare» se non si espande ulteriormente così come previsto per progetto redatto da Aeroporti di Roma. Le attuali infrastrutture, 5 terminal e 3 piste per i decolli e gli atterraggi, una delle quali la 25 perpendicolare al mare peraltro dedicata ai decolli, non sono più in grado di sopportare i volumi di traffico gestiti nell’hub di Fiumicino, che oggi garantisce 150 destinazioni nel mondo raggiungibili da Roma, grazie a 160 compagnie aeree operanti. Di questo ne è convinto anche il Direttore generale di Aeroporti di Roma. «Le opere portate a termine e i cantieri con le opere in via di realizzazione dimostrano che sono state gettate le basi per riuscire a cogliere gli obiettivi che ci eravamo prefissi - spiega Franco Giudice -.

Tali obiettivi riguardano la maggiore capacità dello scalo, una miglior qualità dei servizi, in parallelo con una efficienza organizzativa che il sistema-Paese si attende da quella che è un’infrastruttura fondamentale per il trasporto aereo italiano e mondiale e in particolar modo quello che noi vorremmo diventasse: il più grande hub del Mediterraneo».

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