Offresi lavoro disperatamente (e tutto alla faccia della crisi)

Offresi lavoro disperatamente (e tutto alla faccia della crisi)

AAA, offresi lavoro disperatamente. Stagionale, part time, chissà, forse anche per sempre. Le aziende chiudono, molte imprese mandano i dipendenti in cassa integrazione, eppure c'è qualcuno che, nonostante la crisi, va in controtendenza e decide di assumere.
Il merito è anche del calendario: tra poche settimane è Natale e aumentano le richieste di personale in vista di una crescita dei consumi. Secondo le agenzie interinali saranno ventottomila le persone assunte da qui a dicembre, non soltanto per le tipiche occupazioni natalizie, come fasciare i regali o travestirsi da Babbo Natale, ma anche per lavori più tradizionali nel settore del commercio, call-center, turismo, aziende alimentari: «C'è un incremento delle richieste di personale soprattutto nel settore della logistica e in quello della grande distribuzione, dalle cassiere ai commessi», afferma FedericoVione, presidente di Assolavoro, l'associazione di rappresentanza delle agenzie per il lavoro e amministratore delegato di Adecco Italia. E secondo le statistiche il 15 per cento di questi contratti stagionali verrà riconfermato anche per il periodo invernale dei saldi.
Ma le assunzioni reali arrivano anche da un mondo virtuale come internet. Come Amazon, uno dei più grandi venditori mondiali di prodotti on-line, che ha deciso di puntare sul nostro Paese aprendo il primo centro di distribuzione italiano a Castel San Giovanni, nel piacentino. Un polo logistico di venticinquemila metri quadrati da «riempire» con quattrocento assunzioni. «Da marzo ad oggi abbiamo già assunto centocinquanta persone di età attorno ai trent'anni e contiamo di superare le trecentocinquanta prima di Natale», spiega Diego Piacentini, vicepresidente di Amazon. «Ci onora poter offrire posti di lavoro in un momento di crisi e di generale perdita di fiducia delle giovani generazioni. É soprattutto a loro che ci rivolgiamo, offrendo la possibilità di entrare in un ambiente dinamico e di scoprire cosa accade dietro le quinte del più grande sito mondiale di commercio elettronico senza allontanarsi dal proprio territorio».
Per chi ama un po' di azzardo nella vita c'è anche l'opportunità di lavorare davanti ad un tavolo verde, a quanto pare nemmeno un po' sbiadito dalla crisi. Certo, c'è un corso di formazione da seguire (e da pagare) organizzato dal Centro formazione croupier, per poter ambire ad un posto di lavoro, ma le richieste sono tantissime, al momento oltre duecento per i casinò in giro per il mondo, sulle navi ed anche on line, soprattutto per i croupier italiani perchè, secondo gli esperti, sono più pazienti dei colleghi stranieri con i giocatori difficili e anche più tecnici.
E un lavoro può offrirlo persino Topolino. Anzi addirittura quattromila stagionali e duecento a tempo indeterminato a chi è disposto a timbrare il cartellino a Eurodisney, il grande parco dei divertimenti alle porte di Parigi che sta facendo un maxireclutamento in Spagna, Inghilterra, Francia e soprattutto in Italia. «Gli italiani da noi lavorano benissimo, hanno la cultura della relazione, per questo li privilegiamo, tanto che in vent'anni ne abbiamo assunti più di diecimila», spiega Jean-Noel Thiollier, responsabile delle risorse umane. «Per i contratti stagionali, che vanno dai tre agli otto mesi, cerchiamo ragazzi di circa vent'anni. Non ci importa se hanno un diploma o se sanno parlare bene il francese, ciò che ci interessa è che sappiano andare incontro ai desideri dei clienti con piacere, guardandoli negli occhi e sorridendo. E questo gli italiani lo sanno fare benissimo». In cambio chi verrà prescelto per lavorare in un mondo da fiaba avrà un trattamento invidiabile: «Offriamo millecinquecento euro lordi mensili e quando assumiamo ragazzi che non abitano a Parigi li alloggiamo noi» racconta Thiollier.

Non solo: «i ragazzi hanno subito accesso al sistema sociale francese e all'assistenza sanitaria. Sono garanzie che tranquillizzano anche i genitori, senza contare che ogni anno quattrocento contratti stagionali vengono convertiti in tempo indeterminato”.

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