Ora il Diavolo è a un punto dal sogno

Seedorf entra e decide al 90’. Gol valido annullato ai veronesi. Beckham, tendine ko: mondiale addio. Per i nerazzurri tensione alla vigilia del Chelsea

Ora il Diavolo è a un punto dal sogno

Milano - Ancora lui, Clarence Seedorf, l’uomo della provvidenza. Come nel 2005: corsi e ricorsi storici. Per piegare la feroce resistenza del battagliero Chievo, c’è bisogno, nei pressi del gong, di una schioppettata dell’olandese entrato al posto di Pirlo. È il giusto premio al generoso sforzo (in quel momento è in dieci per l’infortunio, l’ennesimo, patito da Beckham) dei berlusconiani, in precedenza vicinissimi al successo con Ronaldinho (palo), con Inzaghi e Beckham riusciti nell’impresa di impappinarsi come chierichetti dinanzi a Letizia Casta al cospetto di Sorrentino che non è poi Zamora. Così s’allontana dalla San Siro rossonera l’incubo dell’occasione sprecata, la più importante dell’anno dopo le sventole di Manchester.

All’ultimo assalto riesce l’impresa del recupero prodigioso per i milanisti che vanno a letto a un solo punto di distacco dall’Inter. Mai stati così vicino ai primi della classe. E da domani può cominciare un altro campionato anche se la pattuglia di Leonardo deve contare, dopo Nesta, un’altra illustre perdita. È Beckham a fermarsi di colpo, per un crac alla caviglia destra. «È rotto» grida David riferendosi al tendine d’Achille prima di lasciare in barella il prato. Chissà se è il segno del destino. Perché prima di arrivare a quell’epilogo felice, il Milan rischia grosso, specie nella prima frazione quando il Chievo con Yepes (fuorigioco millimetrico fischiato, la tv dice che è buono, buonissimo).

In attacco, se manca l’ispirazione di Ronaldinho, circondato da 3-4 segugi, è dura per tutti gli altri. Quando entra Inzaghi, trasmette ai suoi una carica straordinaria. Quando lo fa Seedorf, si decide tutto con una incursione delle sue nell’area di rigore del Chievo. Niente da dire a Di Carlo e ai suoi coraggiosi giovanotti. Tengono botta, resistono fino alla fine provando anche a fare un dispettuccio ai padroni di casa.

Una traversa di Mantovani e un tiro con Abbiati fuori di Pellissier sono le espressioni migliori. Vincere in 10 contro 11 non è da tutti. È forse solo da Inter. Perciò il Milan da ieri sera si sente più vicino al leader.

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