Orchestrine e birre tra i murales: la nuova Belfast non piange più

Orchestrine e birre tra i murales: la nuova Belfast non piange più

Non solo Titanic. Sbaglia di grosso chi pensa che il gigantesco museo inaugurato in aprile, a cento anni esatti dall'affondamento del celebre transatlantico durante il suo sfortunato viaggio inaugurale, sia il principale motivo per visitare Belfast. In realtà la vivace capitale dell'Irlanda del Nord, che amministrativamente fa parte del Regno Unito, ha tante e tali curiosità da offrire al turista che un long weekend autunnale forse non basta per apprezzarle tutte. Tanto è vero che anche il New York Times l'ha designata come una delle città più vitali d'Europa. Per capire allora come uno dei luoghi più problematici della recente storia europea, teatro di drammatici scontri tra cattolici e protestanti, si sia trasformata in una città d'avanguardia in molti campi, bisognerà fare una lista delle priorità da scoprire, magari partendo proprio dal Titanic Belfast, costato ben 97 milioni di euro. Costruito in tre anni di lavori sul Waterfront, nel luogo esatto in cui all'inizio del Novecento sorgeva il bacino di carenaggio dei più grandi cantieri navali del mondo, Harland & Wolff, il nuovo museo ha una avveniristica forma a stella che ricorda da ogni lato quella della prua di una nave ed è completamente rivestito di alluminio. All'interno, nelle nove gallerie interattive si snoda la storia del Titanic, dal momento della progettazione fino al tragico naufragio e alla riscoperta del relitto nel 1985. Attraverso ricostruzioni accurate, immagini d'epoca, suoni, storie, ricostruzioni di ambienti e perfino odori, il visitatore ripercorre passo passo la storia di quella appassionante avventura. E alla fine della visita si può fare incetta nel fornitissimo shop di gadget tematici, comprese le fedeli riproduzione di piatti, asciugamani e suppellettili usate a bordo. Dopo la doverosa visita al Titanic Museum, che richiede perlomeno un paio d'ore, finalmente si può partire - a piedi o a bordo di un caratteristico Black Cab in stile londinese - alla volta della città, divisa in quartieri dall'anima molto diversa. Come l'elegante zona universitaria delimitata dal Golden Mile, un chilometro di pub e locali tra cui perdersi. Qui sorge il Queens's College, l'università più prestigiosa dell'Irlanda del Nord, fondata dalla regina Vittoria nel 1849, il cui emblema è lo splendido Lanyion Building di mattoni rossi in stile neo Tudor. E dal 19 ottobre al 3 novembre proprio in questa zona si tiene l'Ulster Festival at Queen's, imperdibile rassegna di arte, musica e cultura. Poco lontano da vedere anche i Botanic Gardens: creati nel 1827 e aperti tutto l'anno, sono un paradiso di prati, alberi, fiori e sentieri sinuosi, con un'incantevole serra di palme. Da lì in due passi si arriva all'Ulster Museum. Casa del passato e del presente, è un'indispensabile tappa per capire la storia di Belfast, ma anche un luogo pieno di sorprese, dove ci si può imbattere in un'antica e preziosissima mummia (portata qui nell'800 da un nobile irlandese appassionato egittologo) o nei tesori della nave dell'Invincibile Armada spagnola che affondò nel 1588 al largo della Giant's Causeway.
Ma passeggiando per Belfast si scoprono tante altre curiosità: dal Big Fish in ceramica che celebra il ritorno del salmone nel fiume risanato dall'inquinamento al modernissimo museo Mac di Arte Contemporanea, dalla St. Anne Cathedral in Donegal Street con il pavimento in marmo bianco e nero che rappresenta il passaggio alla vita eterna all'Albert Memorial, una torre pendente dedicata al marito della regina Vittoria che peraltro in città non mise mai piede. Dal mastodontico City Hall, il Municipio quadrangolare vittoriano che rappresenta un comodo punto di riferimento per i turisti che girano in centro, al pittoresco St. George's Market, una struttura ottocentesca di mattoni rossi, ferro e vetro che ospita il mercato: un mix di cibo, chincaglierie e bancarelle di artigianato, con musica dal vivo. E a proposito di musica, non si può certo lasciare Belfast senza fare il giro dei suoi mille pub per bere pinte di birra e assistere al rito del «craic», la musica tradizionale improvvisata da orchestrine di appassionati dilettanti. Un'esperienza così divertente che da sola può valere il viaggio.
Per il soggiorno, un indirizzo consigliabile è quello del centralissimo e confortevole Park Inn Hotel (www.parkinn.co.uk) ma chi cerca una sistemazione più lussuosa sceglie lo storico The Merchant Hotel (www.themerchanthotel.com). I collegamenti diretti sono assicurati da Jet2.com (www.jet2.com) che vola però solo da Pisa a Belfast. In alternativa, si può volare con Aer Lingus (www.aerlingus.com) o Ryanair (www.ryanair.com) fino a Dublino e poi prendere i Bus Éireann (www.buseireann.

ie) o il treno (Irish Rail - Iarnród Éireann www.irishrail.ie) per arrivare nella capitale dell'Ulster. Il viaggio dura circa un'ora e mezza. Per informazioni: Turismo Irlandese, tel. 02.581773, www.irlanda-travel.com oppure www.discovernorthernireland.com.

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