Gli oscar dello sport: il Coni premia gli atleti lombardi

Gli oscar dello sport: il Coni premia gli atleti lombardi

Tutti insieme appassionatamente. La crème dello sport lombardo si è data appuntamento ieri all'Auditorium Testori di Palazzo Lombardia per la notte degli oscar, la Champions Night Awards che Pierluigi Marzorati, presidente del Coni lombardo, ha fortissimamente voluto per celebrare le eccellenze sportive della nostra regione. Un appuntamento prestigioso, il primo di tante giornate di sport in proiezione Expo 2015, che ha visto la presenza di 350 atleti (ma i premiati sulla carta erano 406), un numero imponente se pensiamo ai titoli mondiali, europei e italiani assommati, a dimostrazione che la Lombardia è sempre la regione guida dello sport italiano, con una percentuale di tesserati pari al 23% del panorama italiano. «È la Lombardia l'elemento trainante, la locomotiva dello sport», ha detto con orgoglio Antonio Rossi, pluricampione olimpico di canottaggio, ora assessore regionale allo sport. Fianco a fianco con un totem del basket come l'ex canturino Marzorati, gongolante per il successo della serata, soprattutto nel vedere la «meglio gioventù» di casa nostra felice e sorridente.
Un momento celebrativo per raggiungere, nel corso del 2014, risultati ancora più prestigiosi. Un riconoscimento che, a livello monetario, vale poco (una targa solo argentata, non d'argento) ma di grande impatto morale che ha l'ulteriore obiettivo di rafforzare in atleti, tecnici e dirigenti lo spirito di squadra a testimonianza di come un trofeo individuale è sempre espressione di un lavoro svolto con persone che supportano e aiutano il lavoro degli atleti.
È interminabile la lista dei premiati: dalle stelle d'oro al merito sportivo ai grandi vecchi Ivanoe Belletti (motociclismo), Angelo Ferrario (motonautica), Silvio Magni (tennis tavolo), Giancarlo Mangili (sci) e la Società Juventus Nova Melzo (ginnastica) ai 16 campioni del mondo (Bianchi, Boccalari, Bocchi, Buoli, Dal Ben, Desco, Fidanza, Fontana, Gaggi, Ghidini, Greggio, Lollobrigida, Pascali, Piacentini, Ruffoni, Tricoci). Poi le 19 medaglie d'oro (queste si nel nobile metallo) al valore atletico (Antonioli, Bagnaschi, Barbaro, Bonin, Colombo, Coviello, Fanchi, Felci, Ferrari, Fracassoli, Gabbiani, Loberto, Masala, Panzeri, Papandrea, Remondini, Schieda, Tironi, Visciglia) ai 26 campioni d'Europa e ai due medagliati ai Giochi del Meditterraneo (Giorgi e Ruffoni).
Per non parlare dei medagliati tricolori, un esercito, impossibile citarli tutti.

Di rilievo le canoiste Bertolasi e Wurzel (ben 56 i premiati del canottaggio), i campioni di atletica leggera Jemai, Oberti, Reina, Samiri, le 14 nuotatrici e le 10 ginnaste, i 23 ciclisti (con il tricolore prof Ivan Santaromita), i 17 sciatori (con le sorelle Elena e Irene Curtoni), i pugili, i pallavolisti, i baschettari e anche i commoventi atleti parolimpici. Mancava solo Arianna Fontana, ma per lei la festa sarà speciale al ritorno da Sochi.

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