L’ictus è la prima causa di disabilità in Italia, la seconda di demenza e la terza di morte. La maggior parte degli ictus – l’80% circa – si sviluppa a partire da un’ischemia. Nel 75% dei casi colpisce individui che hanno superato i 65 anni, il restante sono più giovani. Alla base dell’ischemia vi è un’ostruzione del flusso sanguigno. Infatti, ogni organo ha bisogno di nutrimento e ossigeno per funzionare, incluso il cervello. Questo flusso di sostanze viene assicurato dai vasi sanguigni che includono arterie e vene.
Quando il flusso sanguigno è bloccato da un ostacolo, e il cervello non riceve più abbastanza ossigeno e nutrimento per soddisfare i suoi bisogni metabolici, si parla di ischemia cerebrale. L’ostruzione può risolversi in tempi brevi, in modo spontaneo o con un intervento tempestivo. In questi casi, in cui l’ischemia è temporanea e i sintomi si risolvono entro le 24 ore, si parla di attacco ischemico transitorio (TIA). Quando invece l'ischemia perdura a lungo, si tratta di ictus vero e proprio. Ne esistono due forme: l’ictus emorragico si verifica a seguito della rottura di un’arteria, l’ictus ischemico (ischemia) è provocato da un trombo, cioè un coagulo di sangue che ostruisce l’arteria.
I fattori di rischio
L’ictus ischemico colpisce in particolare le persone più anziane. Tra i fattori di rischio si annoverano il diabete, l’ipertensione e alti livelli di colesterolo e glicemia. Predispongono all'ischemia soprattutto le patologie cardiovascolari, oltre all’età avanzata e uno stile di vita non sano. Ad aumentare il rischio concorrono il fumo, un’alimentazione sbagliata, l’obesità e la scarsa attività fisica. Il pericolo di subire un attacco ischemico non si eredita ma la familiarità incide sulla possibilità di sviluppare malattie che ne agevolano la comparsa, prime fra tutte l’ipertensione arteriosa e il diabete.
I segnali a cui prestare attenzione
La gravità dei sintomi è variabile ma i segnali non sono trascurabili. Saperli riconoscere in tempo può fare davvero la differenza. Ad esempio, uno dei disturbi è un’improvvisa difficoltà di movimento o un persistente formicolio agli arti, slegato da altre cause. In particolare, fra i sintomi più comuni dell’ischemia sono inclusi: problemi alla vista (come cecità da un occhio e visione doppia), difficoltà a parlare, nei movimenti e perdita di conoscenza. Può manifestarsi anche con un senso di debolezza a un braccio, a una gamba, a una metà del corpo o esteso a tutto l'organismo. Infine, un altro campanello d’allarme è una cefalea molto intensa, improvvisa e insolita. I sintomi dell'ischemia cerebrale hanno sempre la caratteristica di insorgere all'improvviso o, comunque, nel giro di alcuni minuti.
Come intervenire
Una volta riconosciuti i sintomi, la prima cosa da fare è chiamare il pronto intervento al 112. La persona interessata deve essere presa in carico il più presto possibile in un pronto soccorso dotato di Stroke Unit, l’Unità Urgenza Ictus. In questi casi, ogni minuto è prezioso e non va perso tempo, magari aspettando che i sintomi si risolvano da soli. Quando si manifesta un ictus, infatti, è necessario intervenire entro 6 ore per avere la certezza che i trattamenti siano risolutivi e non, al contrario, controproducenti. Per questo è opportuno che qualsiasi dubbio non posticipi l’intervento ospedaliero. Prima si interviene, prima si interrompe il progresso dell’ictus e meno zone del cervello del paziente saranno compromesse.
La prevenzione
Il modo migliore per prevenire l'ischemia cerebrale è avere uno stile di vita salutare. Evitare, quindi, il fumo e l’alcol, praticare un'attività fisica regolare, mantenere un peso nella norma e avere un'alimentazione sana. Il consumo di grassi saturi favorisce l'aumento dei livelli di colesterolo nel sangue, mentre il sale in eccesso fa aumentare la pressione del sangue. Per quanto riguarda il movimento, secondo la letteratura scientifica bastano 30 minuti al giorno per prevenire gran parte delle malattie cardiovascolari.
Se si è soggetti a rischio, a causa dell'età o per la presenza di altre condizioni patologiche, è consigliabile sottoporsi ad accertamenti periodici, tra cui il controllo regolare della pressione arteriosa. In generale, è essenziale attenersi alle indicazioni del medico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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