Il Papa incontra la sua spintonatrice: «Ti perdono»

Roma Benedetto XVI ha incontrato per pochi minuti ieri mattina la giovane donna italo-svizzera che la notte di Natale, all’inizio della messa in San Pietro, scavalcò la transenna per avvicinarsi a lui e, prontamente placcata dal capo dei gendarmi vaticani, cadendo a terra si aggrappò al pallio trascinando giù anche il pontefice. Nell’incidente Ratzinger rimase illeso, mentre l’anziano cardinale Roger Etchegaray, urtato accidentalmente da uno degli uomini della sicurezza, cadde fratturandosi il femore.
La notizia dell’incontro, avvenuto al termine dell’udienza generale del mercoledì in una saletta attigua all’Aula Paolo VI, è stata confermata dal direttore della Sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, che lo ha definito «un breve incontro privato». Non sono state fatte entrare le telecamere né sono state diffuse immagini, secondo lo stile adottato fin dal primo momento dal pontefice, che non ha voluto drammatizzare in alcun modo ciò che gli è capitato e non ne ha fatto cenno nei discorsi dei giorni di Natale. E in occasione di questo gesto generoso, ha voluto preservare la dignità della giovane psicolabile.
«La signorina Maiolo - ha dichiarato padre Lombardi - ha espresso al Santo padre il suo dispiacere per quanto avvenuto all’inizio della celebrazione della notte di Natale; per parte sua, il Papa ha voluto manifestarle il suo perdono, come pure il proprio cordiale interessamento e augurio per la sua salute». La donna italo-svizzera, psichicamente instabile era accompagnata, informa ancora il direttore della Sala stampa, «da due suoi familiari». Lombardi ha aggiunto infine che «per quanto riguarda l’istruttoria avviata dalla magistratura dello Stato della Città del Vaticano, essa continuerà il suo iter fino a espletamento», vale a dire che l’incontro con il pontefice non influirà nell’inchiesta, anche se tutto lascia prefigurare un possibile proscioglimento o un atto di clemenza nei suoi confronti.
La Maiolo, che due giorni fa è stata interrogata dal giudice vaticano, aveva lasciato lo scorso 9 gennaio l’ospedale Angelucci di Subiaco dov’era stata ricoverata dopo il gesto inconsulto della notte di Natale e dove è stata raggiunta, la mattina del 31 dicembre scorso, dal segretario particolare del Papa, don Georg Gänswein, andato a trovarla per accertarsi delle sue condizioni e per manifestare l’attenzione di Benedetto XVI nei confronti della donna. Uscita dall’ospedale, Susanna Maiolo è andata ad abitare con alcuni familiari presso una casa di Acilia, da dove ieri è partita per raggiungere il Vaticano. Nell’incontro con il Papa la giovane donna svizzera ha dunque chiesto perdono. E fin dall’inizio aveva assicurato che la sua intenzione non era quella di far male al pontefice, ma l’agenzia francese I-Media, sempre bene informata, ha rivelato che l’anno scorso, la notte di Natale del 2008 - quando la Maiolo aveva scavalcato per la prima volta le transenne dirigendosi verso Ratzinger senza però riuscirci - avrebbe avuto la dichiarata intenzione di «graffiarlo».
È interessante che padre Lombardi, nella dichiarazione, parli di «perdono», che evidentemente è stato richiesto dalla donna e dai suoi familiari. Lo stesso portavoce vaticano, infatti, nei giorni successivi all’incidente non aveva mai utilizzato questa parola, spiegando che trattandosi di una persona con problemi psichici, non era probabilmente responsabile e pienamente consapevole del suo gesto. Anche se nuovi particolari, relativi alla modalità con cui la Maiolo si è procurata i biglietti per la messa natalizia, usando l’identità di un’amica all’oscuro di tutto, lasciano trasparire una capacità di pianificazione.


Durante l’udienza di ieri mattina, che ha preceduto l’incontro, Benedetto XVI ha lanciato un appello alla solidarietà nei confronti della popolazione di Haiti, e ha parlato della necessità per la Chiesa di riscoprire il valore della povertà perché «il mondo ascolta volentieri i maestri quando sono anche testimoni: bisogna vivere per primi ciò che si annuncia».

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