Il Papa: «A Malta ho sofferto assieme alle vittime»

Rievocando com’è tradizione il viaggio appena compiuto, ieri, durante l’udienza del mercoledì, Benedetto XVI ha citato l’incontro di domenica con otto vittime di abusi, parlando in prima persona della «commozione» che ha provocato in lui. Dopo la celebrazione nella piazza dei granai di Floriana, ha detto il Papa, «ho voluto incontrare alcune persone vittime di abusi da parte di esponenti del clero. Ho condiviso con loro la sofferenza e, con commozione, ho pregato con loro, assicurando l’azione della Chiesa». Non solo preghiera e partecipazione, dunque, ma anche l’assicurazione che la Santa Sede intende agire con fermezza di fronte a questi episodi, nella linea inaugurata proprio da Ratzinger quando era Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede durante il pontificato di Giovanni Paolo II.
Ma nuove polemiche arrivano dagli Stati Uniti. Due giorni fa il Vaticano aveva annunciato l’accoglimento delle dimissioni dell’arcivescovo di Miami, John Favalora, che abbandona con alcuni mesi di anticipo il suo mandato, accusato dai media di aver coperto casi di pedofilia su minori nella diocesi, dove nel 49 dei suoi sacerdoti sono stati coinvolti in inchieste. Favalora era stato anche criticato per atteggiamenti eccessivamente severi in senso opposto, quando, anticipando ogni decisione vaticana in merito, aveva deciso di mettere al bando dalla diocesi i Legionari di Cristo e il movimento Regnum Christi, fondati da padre Marcial Maciel, poi riconosciuto colpevole di abusi, di aver fatto uso di droga e di aver avuto almeno due famiglie parallele con compagne e figli ai quali nascondeva la sua vera identità. Ora sotto accusa è anche il neo-arcivescovo di Miami, Thomas G. Wenski, che a ventiquattr’ore dalla nomina deve già fare i conti con lo Snap, la più grande associazione americana di vittime degli abusi del clero: anche lui, secondo gli accusatori, non sarebbe intervenuto dopo aver ricevuto denunce di abusi. «Il Papa promuove un vescovo con un passato preoccupante quanto a sicurezza dei bambini», ha dichiarato David Clohessy, direttore esecutivo dell’associazione delle vittime. Wenski, figlio di immigrati polacchi, viene da Orlando: progressista sui temi sociali come l’immigrazione, conservatore senza compromessi sui temi etici come l’aborto, le nozze gay. Lo Snap lo accusa di «inganno in tre casi, specialmente in uno recente che coinvolge un’accusa di stupro commessa da un prete e da un seminarista».
Il nuovo pastore di Miami non è il solo presule su cui lo Snap ha puntato i riflettori: l’associazione ha infatti protestato anche per la nomina a Springfield, in Illinois, di Thomas Paprocki, l’ausiliare di Chicago che tre anni fa attribuì a Satana la regia delle denunce contro il clero per gli abusi.

E a Washington si preannunciano polemiche anche per la messa in rito antico che celebrerà il cardinale Darío Castrillón Hoyos, in questi giorni al centro di polemiche per una lettera di sostegno al vescovo francese Pican il quale non aveva denunciato un prete pedofilo.

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