Nel libro «Il presepe» di Marino Niola e Elisabetta Moro l'ultima parte è dedicata al presepe spiegato dal Papa. Nel Natale 2019 infatti, Papa Francesco ha scritto una Lettera apostolica «Admirabile signum», in cui spiega il valore del presepe «quel mirabile segno, così caro al popolo cristiano che suscita sempre stupore e meraviglia». Ecco alcuni stralci tratti dal libro.
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«Il modo di agire di Dio quasi tramortisce, perché sembra impossibile che Egli rinunci alla sua gloria per farsi uomo come noi. Che sorpresa vedere Dio che assume i nostri stessi comportamenti: dorme, prende il latte dalla mamma, piange e gioca come tutti i bambini! Come sempre, Dio sconcerta, è imprevedibile, continuamente fuori dai nostri schemi. Dunque il presepe, mentre ci mostra Dio così come è entrato nel mondo, ci provoca a pensare alla nostra vita inserita in quella di Dio; invita a diventare suoi discepoli se si vuole raggiungere il senso ultimo della vita».
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«Nei nostri presepi siamo soliti mettere tante statuine simboliche. Anzitutto, quelle dei mendicanti e di gente che non conosce altra abbondanza se non quella del cuore. () I poveri e i semplici nel presepe ricordano che Dio si fa uomo per quelli che più sentono il bisogno del suo amore e chiedono la sua vicinanza. Gesù mite e umile di cuore (Mt 11,29), è nato povero, ha condotto una vita semplice per insegnarci a cogliere l'essenziale e vivere di esso (). Dal presepe emerge chiaro il messaggio che non possiamo lasciarci illudere dalla ricchezza e da tante proposte effimere di felicità».
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«Spesso i bambini ma anche gli adulti! - amano aggiungere al presepe altre statuine che sembrano non avere alcuna relazione con i racconti evangelici. Eppure, questa immaginazione intende esprimere che in questo nuovo mondo inaugurato da Gesù c'è spazio per tutto ciò che è umano e per ogni creatura. Dal pastore al fabbro, dal fornaio ai musicisti, dalle donne che portano le brocche d'acqua ai bambini che giocano... tutto ciò rappresenta la santità quotidiana, la gioia di fare in modo straordinario le cose di tutti i giorni , quando Gesù condivide con noi la sua vita divina».
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«Nascendo nel presepe, Dio stesso inizia l'unica vera rivoluzione che dà speranza e dignità ai diseredati, agli emarginati: la rivoluzione dell'amore, la rivoluzione della tenerezza. Dal presepe, Gesù proclama, con mite potenza, l'appello alla condivisione con gli ultimi quale strada verso un mondo più umano e fraterno, dove nessuno sia escluso ed emarginato».
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«I Magi insegnano che si può partire da molto lontano per raggiungere Cristo.
Sono uomini ricchi, stranieri, sapienti, assestati d'infinito, che partono per un lungo e pericoloso viaggio che li porta fino a Betlemme (...). Davanti a Lui comprendono che Dio, come regola con sovrana sapienza il corso degli astri, così guida il corso della storia, abbassando i potenti ed esaltando gli umili(...)».
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