Tutto ebbe inizio con uno shampoo. Erano i primi anni del Novecento eppure a Eugène Schueller venne in testa un’idea storica: come lavarsi i capelli e soprattutto come tingerseli, visti certi colori da paura. Il giovane chimico francese trovò la formuletta giusta e fondò la Societé Française de Teintures Inoffensives pour Cheveux, considerato l’effetto la chiamò Auréole, riaggiornata in Oréal. Andiamo al sodo: Eugène ebbe una figlia di nome Liliane, era bella al punto che di lei si innamorò André Bettencourt, ministro di De Gaulle e poi amico vero di Mitterrand. Insomma c’erano tutte le premesse perché a Parigi, in Francia e nel resto del mondo non si parlasse soltanto della tintura inoffensiva per i capelli ma del conto in banca della coppia Liliane-André, roba da perdere la testa, dopo essersela lavata con i prodotti della casa madre.
André è intanto passato a altra vita, Liliane ha ottantasei anni, possiede il 27,5 per cento delle azioni dell’Oréal (il 26,4 è della Nestlé, il 3,9 del ministero del Tesoro francese, il 42,2 del pubblico) ha un patrimonio che supera i 23, in lettere ventitré, miliardi di euro, ha una figlia unica, Françoise ma soprattutto ha perso la testa, ci risiamo, per un artista, fotografo, romanziere, pittore di anni 61 oggi (la sbandata risale nel tempo). Costui si chiama François-Marie Banier, lo conosce tutta Parigi, è famoso a New York e a Hollywood, è così con Carolina di Monaco e Johnny Depp al quale ha presentato, nella propria dimora, Vanessa Paradis, ha contatti frequenti con Isabelle Adjani, era amicissimo di Pierre Cardin, insomma non se la spassa male ma, l’ingordo, che ha fatto? È riuscito a farsi sottoscrivere una assicurazione sulla vita del valore di 1 (in lettere uno) miliardo di euro. Da chi? Elementare, da madame Liliane. Apriti cielo, Françoise la figlia unica, maritata con Jean Pierre Meyers, non ci ha visto più: d’accordo che il conto in banca non ha limiti, d’accordo che tra dimore, azioni, bot e cct si può vivere di rendita in eterno ma questo monsieur Banier si è preso il miliardo e anche i quadri tipo Pablo Picasso e simili, abusando della fragilità di una vecchia che ormai non capisce più nulla. Dunque una figlia contro una madre, storia già vista anche dalle nostre parti, nel sito Fiat delle Agnelli, ma qui c’è un terzo uomo, qui addirittura c’è la richiesta di perizia psichiatrica alla quale, sdegnosamente, madame Liliane si è rifiutata di sottoporsi, lei, ottantaseienne ma con una voglia pazza di vivere, tanto che in questi giorni se ne sta negli Stati Uniti di America mentre a Parigi si grattano la testa, ci risiamo, fanno due conti, chiedono al giudice di Nanterre (la dimora della Bettencourt sta a Neuilly sur Seine, ex territorio dell’ex sindaco Nicolas Sarkozy, il quartiere dove il caviale va via come la baguette). Liliane Bettencourt è furibonda contro la figlia ingrata, madame ha sempre donato a destra e a manca, ha creato una Fondazione per la ricerca medica e per aiutare gli analfabeti e i senzatetto, non ha fatto mai mancare alla figlia un tozzo di pane, penso con mezzo chilo di foie gras, ma adesso reagisce, il suo avvocato ha ribadito che la signora può fare quello che vuole dei soldi che possiede da una vita, l’azienda va bene, i 63mila (sessantatremila) lavoratori non sentono la crisi, il capello femminile va sempre di moda, eppoi François-Marie è un brava persona, un fiore di uomo, l’ha capita, l’ha sedotta e mai abbandonata (ci mancherebbe pure), ha rimediato all’assenza di André, merita insomma quell’assicurazione sulla vita che, stando alle dichiarazioni dei legali, è stata gonfiata dalla controparte e, soprattutto, è spalmata negli anni, insomma ha i suoi perché.
Liliane Bettencourt è sicuramente la donna più ricca di Francia, stando alle classifiche unisex di Forbes viaggia al diciassettesimo posto mondiale.
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