
Di scene del genere, cioè di mozioni di sfiducia a questo o quell'esponente di governo, il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, negli ultimi mesi ne ha viste tante. Ieri è stata la volta del guardasigilli, Carlo Nordio. «Siamo - sospira - ai soliti ritualiun altro buco nell'acqua delle opposizioniquesto episodio va inquadrato nello scontro sulla separazione della carriere ma noi andremo avanti sempre più determinati magari riusciremo a fare il referendum confermativo entro il 2025 e pensare che molti di loro, vedi Renzi, hanno sempre teorizzato che non bisognava utilizzare l'arma giudiziaria in politicaalla fine, però, ci cascano sempre».
Appunto, rituali. Neppure il ministro che era stato messo sul banco degli imputati, Nordio, è contento di averla scampata (esito scontato). Semmai è nero per il tempo perso. «Ho buttato via una mattinata!», si lamenta. Allora uno immagina che della liturgia andata in scena possano essere soddisfatte almeno le opposizioni. In fondo sono loro ad aver presentato la mozione. Neppure per idea. A parte la leader del Pd che ha colto l'occasione per sfoggiare una requisitoria contro il ministro - Schlein contro Nordio come Cicerone contro Catilina - anche da quelle parti non mancano dubbi sull'efficacia della linea. «Sono solo dei riti, ci sono passato», ricorda l'ex-ministro del governo Conte, Roberto Speranza. «Non dovevamo proprio presentare la mozione - confida il piddino Nico Stumpo - in questo modo abbiamo solo offerto una stampella ad un ministro claudicante. Non era meglio rispondere a Trump che ci ha dato delle merde?!». «Già - ammette l'ex-ministro della Difesa , Guerini - forse sarebbe stato più proficuo chiedere al governo come intende rispondere al presidente Usa che ha dato dei parassiti a tutti gli europei».
Un po' il discorso che faceva con lui qualche istante prima Pierluigi Castagnetti, lunga esperienza nella dc, nei popolari e nel pd e gran frequentatore del Quirinale. Franceschini - spiegava agli astanti - si occupa di dare ai figli il cognome delle madriqui si parla di questa storia di Nordioin un momento così drammatico, invece, bisognerebbe alzare, alzare il confronto.
Invece, si perde tempo. Così dopo che Mattarella ha difeso a spada tratta l'Europa contro Trump, l'epiteto di The Donald agli europei - parassiti - è rimasto senza risposta. Il governo ha sorvolato il caso per non indispettire la Casa Bianca. Lasciamo stare, lasciamo stare, si è limitato a dire il ministro della Difesa, Crosetto. L'opposizione si è concentrata sul vano tentativo di crocifiggere Nordio. E alla fine nessuno ha parlato. Pardon, c'è stata solo la replica - si fa per dire - del leghista Candiani: Trump ci ha dato dei parassiti? Ha ragione! E poi lo ha detto agli europei, noi siamo italiani. Al massimo lo ha detto ai terroni.
Quindi, tutti insoddisfatti del rito? Non proprio. Il sottosegretario alla giustizia, Andrea Delmastro, da mesi nel mirino, sorride. Questi del Pd - osserva - sono sconnessi con la realtà. Sembrava che avessero capito che dovevano puntare sui temi sociali e infatti erano saliti nei sondaggi; poi niente, il lupo perde il pelo ma non il vizio, è sono tornati a ripetere l'errore di promuovere una campagna d'odio contro chi gli ha tolto il Potere. Si affossano da soli. Ogni volta che mi gettano una valanga di merda addosso aumento di 2-3 mila followers su Facebook. Sono matti. Se avessero usato l'argomento Trump che ci chiama parassiti, a noi, che siamo patrioti, avrebbero fatto male.
Poi c'è la questione della ricaduta politica. Walter Rizzetto, uomo forte di Fratelli d'Italia in Friuli, alza il sopracciglio per rimarcare che è molto scettico sulla possibilità che un simile strategia giovi all'opposizione. Anzi, pensa che possa aiutare indirettamente i bersagli. Qui - ragiona - prima hanno messo in mezzo Delmastro, poi Nordio oggi anche la Calderone sulla laurea. Quando ne metti troppi nel mirino allora riesce a sfangarla anche la Santanchè, perchè se cambi troppi esponenti di governo rischi che Mattarella ti imponga il Meloni bis. E Giorgia non vuole. Ecco perchè con questa opposizione alla fine andremo avanti tranquillamente fino alle elezioni del 2027. Probabilmente anticipate di sei mesi, non alla scadenza autunnale ma in primavera.
Allora torniamo al punto: a chi servono questi riti? Il bilancio lo traccia il forzista Alessandro Sorte: È imbarazzante: la mozione di sfiducia non serve a chi la propone, anzi è controproducente; si rompono le palle anche quelli che debbono
respingerla perché si paralizza il Parlamento per una giornata e più. E per finire senti dalla viva voce dei parlamentari di opposizione - ne sono testimone - un'altra frase di rito abbiamo fatto una cagata. Già, mettiamola così.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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