Il Senato commemora Berlusconi: "L'Italia avrebbe ancora bisogno di lui"

A Palazzo Madama è in corso la commemorazione di Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia defunto il 12 giugno scorso, ma ancora vivo nel ricordo dei senatori

Il Senato commemora Berlusconi: "L'Italia avrebbe ancora bisogno di lui"
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"Berlusconi non c'è più, ma forse in alcuni casi c'è più di prima". Il presidente del Senato Ignazio La Russa, in occasione della commemorazione in Aula per la scomparsa del leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, decide così di mettere nell'angolo gli "odiatori impenitenti" e di far emergere"il giudizio sull'unicità dell'uomo".

"Nel bene e nel male con Silvio Berlusconi cambia il rapporto tra gli italiani e La politica. E per quanto subisca molti contraccolpi, si può affermare che venga colpito ma mai affondato. Ci lascia il rimpianto di non averlo accanto un un momento in cui l'Italia avrebbe ancora bisogno di lui", ha detto Ignazio La Russa ricordando i successi ottenuti dal Cavaliere in tutti i campi in cui si è cimentato: calcio, televisione e politica e in particolare il suo ruolo internazionale con gli accordi di Pratica di Mare. "Nel mio ricordo le luci sovrastano di gran lunga le ombre, e il rimpianto di chi avrebbe voluto ancora al suo fianco avere consigli", ha aggiunto il presidente del Senato, amico personale di Berlusconi che si dice confortato dal"rispetto generale che fa onore a chi lo ha contrastato in vita ma oggi si unisce alle sentite condoglianze". Sullo scranno di Berlusconi giace un mazzo di fiori che spicca agli occhi soprattutto durante il minuto di silenzio che si è concluso con un lungo applauso di quasi tutto l'emiciclo.

Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia e ministro degli Affari esteri, ha definito Berlusconi "un grande innovatore nell'industria, nell'edilizia nella comunicazione e nello sport", ma anche un "uomo di governo e di Stato". Tajani ha ricordato che Berlusconi è stato "il presidente del Consiglio che più di ogni altro è stato fra questi banchi" e un "combattente della politica che ha sempre rispettato tutti gli avversari politici. Nessuno di noi aveva nemici personali". Il vicepremier ha poi concluso: "Lo ricorderemo come uomo di governo e uomo di Stato, ma soprattutto un uomo". Licia Ronzulli, capogruppo degli azzurri, visibilmente commossa, ha detto:"Per chi gli è stato accanto dall'inizio alla fine di questa sua unica vita, per la comunità politica che ora è orfana, Berlusconi continuerà a rappresentare una luce". E ha aggiunto: "Per me camminare al suo fianco, apprendere dalla sua saggezza, condividere vittorie e sconfitte, imparare a sorridere degli insulti, raccogliere le sue delusioni, è stato un privilegio assoluto di cui sarò per sempre grata alla vita…''.

Il senatore a vita Mario Monti, invece, ha ricordato che fu Berlusconi a introdurlo "al servizio della cosa pubblica'' e che ''cambiò la mia vita'' candidandolo per prima volta a commissario europeo nel lontano 1994.''Fu sempre rispettoso del mio ruolo. Gli serberò per questo per sempre viva riconoscenza professionale. Ma anche da presidente del Consiglio il mio rapporto con lui è sempre stato improntato alla massima correttezza", ha messo in evidenza Monti, memore del fatto che il suo governo fu sostenuto anche da Forza Italia. Pier Ferdinando Casini, tra i fondatori del Polo della Libertà, ha ricordato la sua esperienza da presidente della Camera nel quinquennio 2001-2006 e il rapporto che lo ha legato al Cavaliere "fino alla rottura del 2008"."È evidente che le nostre idee non sono state sempre assimilabili. In molti passaggi assai diverse, ma oggi - ha spiegato Casini - è il momento del congedo che amici e avversari uniti in un'idea civile del confronto politico rendono al collega senatore". Secondo Casini, Berlusconi"ha plasmato il bipolarismo italiano, non solo le coalizioni di centrodestra ma le stesse alleanze politiche che a lui si sono contrapposte" ed "è stato il grande alibi della politica italiana". "Sarà la storia a dare un giudizio completo. Berlusconi è stato uno dei più significativi interpreti del nostro tempo" ha concluso Casini ricordando"i tratti umani, capaci di slanci generosi, di autentica amicizia e di sensibilità anche nei confronti delle persone più deboli".

Per il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, Berlusconi"era più grande della eredità politica che qualcuno può raccogliere" perché "ha segnato la seconda Repubblica come nessun altro" e la "sinistra deve riconoscere Silvio Berlusconi come un unicum", soprattutto quella sinistra che "ha pensato troppo e solo a lui negli ultimi 30 anni". Il leader di Forza Italia era "uno statista, ma soprattutto un uomo capace di rapporti umani", ha concluso Renzi. Matteo Salvini non ha dubbi nel sostenere che Berlusconi "è stato un rivoluzionario capace di ispirare più generazioni" e che oggi "anche i professionisti dell'antiberlusconismo hanno dovuto riconoscerne la portata epocale". Secondo il leader della Lega "Berlusconi era un uomo di pace" e "la foto tra Bush e Putin è qualcosa che resterà nei libri di storia". Il ministro Salvini ha assicurato: "Proseguiremo nella linea da lui tracciata con una squadra di governo che lui ha voluto" e ha concluso: "Ciao Silvio onore a te, grande italiano, amico mio".

"Il ricordo del senatore Silvio Berlusconi, imprenditore e per quattro volte capo del governo italiano, per il Pd non è una commemorazione formale, da lasciare sui verbali di questa assemblea”, ha esordito Francesco Boccia, capogruppo dei senatori Pd, convinto che con la scomparsa del leader di Forza Italia si chiusa “un lungo ciclo politico durato quasi 30 anni”. Boccia non rinuncia alle critiche al Berlusconi politico che, a suo dire, “ha contribuito a costruire il centrodestra italiano ma non ha modernizzato l'Italia come avrebbe voluto o come aveva promesso”. E ha aggiunto: "Il rispetto che in questa sede desideriamo manifestare nei confronti di Silvio Berlusconi non deve farci dimenticare che noi la pensiamo diversamente su quasi tutte le cose” e ha chiosato: “L'omelia dell'arcivescovo di Milano, Mario Delpini, vale per tutti, per ognuno di noi.

La vita ci fa andare per mille sentieri ma poi, alla fine, ci porta al compimento, al giudizio di Dio, che accoglie tutti i peccatori”. Il M5S, invece, non è voluto intervenire in Aula, mentre nell'emiciclo era presente il fedelissimo collaboratore di sempre, Gianni Letta, in rappresentanza della famiglia Berlusconi.

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