Nino Materi
nostro inviato a Salsomaggiore
Il fisico da miss non ce lhanno. La «carrozzeria» bombata di Katia ricorda infatti una Fiat Seicento e quella di Valeria un Maggiolino, anzi un Maggiolone. Se glielo dici in faccia non si offendono, anche perché loro con gli sfottò ci campano.
In questi giorni di Miss Italia, su Raiuno, Katia e Valeria fanno la parodia delle aspiranti reginette, interpretando il ruolo delle «sciocchine».
Un tormentone che andrà avanti fino a venerdì, sempre che il Palasport di Salsomaggiore non venga fagocitato prima dal Moloch della noia. Anche laltra sera, il povero Carlo Conti è stato costretto a ripetere lappello: «Sbarrate le uscite, tutti devono resistere...». «Al supplizio», è sottinteso. Ma torniamo a Katia e Valeria. Patrizia Mirigliani - alias «Nefertiti» a causa della sobrietà dei gioielli sfoderati in diretta tv - e suo padre Enzo - alias «Tutankhamon» a causa della postura da scavo archeologico - le hanno volute per «sdrammatizzare la tensione del concorso».
La presa per i fondelli delle due cabarettiste lanciate da Zelig, però, sembra aver urtato la suscettibilità delle vere miss. Dal «diario segreto» di Katia e Valeria le 101 bellissime di Salsomaggiore escono infatti ammaccatissime. Testimonianze tutte da ridere dove verità e finzione si confondono in un libro che - guarda caso - è appena uscito per Kowalski Editore.
Vezzi, debolezze e ingenuità: nulla sfugge allocchio attento di due «colleghe» che, dopo anni di esperienza, hanno imparato Come diventare miss senza cadere dai tacchi. Dobbligo due righe di presentazione alla «giuria». Di sé Katia dice: «Buonasera a tutti, sono la concorrente numero 13, mi chiamo Katia con la k, ma siccome sono una ragazza semplice mi faccio chiamare Catia con la c. Vengo da Robiola Osella, un piccolo paese di montagna dove mi sorridono i monti e le caprette mi fanno ciao». È poi la volta della numero 17, Valeria: «Ciao a tutti, mi chiamo Valeria, ma gli amici mi chiamano Antonella. Vengo da un piccolo paese della provincia valdostana e per questo mi ritengo una ragazza fresca, genuina e ricca di fermenti lattici».
Cultura. Dopo le prime due giornate di gara le vere miss sono imbufalite. Non ci stanno a passare per quelle che - come racconta Valeria - «sono delle amanti dei libri gialli, ma siccome hanno sempre poco tempo, leggono solo i finali». Con qualche immancabile inconveniente: «Infatti nellultimo che ho letto ho capito subito chi era lassassino, ma non chi era la vittima!».
Curriculum. Le miss vere vogliono sfondare nel mondo dello spettacolo, senza tralasciare gli studi. Insomma, nulla a che vedere con quella frana di Valeria, che afferma: «Parlo linglese scritto e parlato, invece il francese lo parlo solo scritto e sono laureanda in psicologia criminale. Infatti spero di diventare una bravissima criminale».
Tensione. Katia e Valeria, in questo caso, non si sono inventate nulla, limitandosi a riferire quanto affermato da una miss doc: «Sono davvero emozionata e sento i brividi sulla pelle doca!».
Melissa P. Un libro che a Salsomaggiore le miss conoscono a memoria. Valeria e Katia per prime: «Un libro che noi ragazze dovremmo leggere per capire fino in fondo chi siamo, senza porci il problema. In compenso pieno di porci è il libro, tutti uomini che approfittano della gentilezza di Melissa per approfittarne. Lei però va sempre in giro a testa alta, tranne alcuni momenti per esigenze di copione, ma nel complesso ne esce bene».
Pretty woman. Il film preferito dall80% delle aspiranti miss. Condivisibile lannotazione critica: «Molti dicono che questo film è ispirato alla fiaba di Cenerentola, ma Cenerentola non è che per comprarsi il vestito per la festa va a battere!».
Le interviste. Già incombono le domande dei «cronisti dassalto» del tipo: «A cosa pensi prima di andare a dormire?». Risposta preferita: «La pace nel mondo».
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