Non mancano isole di illegalità in Italia: così una criminalità organizzata radicata in certe aree ma con vaste influenze in tutto il Paese.All’antico sistema di finanziamento illegale dei partiti sono subentrate, poi, forme di corruzione di singoli politici, vi è un debole rapporto tra Stato e cittadini indicato da una diffusa evasione fiscale e dal lavoro nero, l’immigrazione clandestina, infine, crea zone di devianza di solide proporzioni. Sono guasti che provengono in parte da una società caratterizzata da un antico sviluppo duale (Nord e Sud) e da uno Stato che deriva da quello piemontese con al cuore elementi di elitismo corporativo (vedi la «forma » della nostra magistratura), inadeguato ad assicurare la vita normale di una società aperta. Una lunga storia in cui il fascismo cercò di comprimere con la repressione le cause dei «guasti» peggiorandoli di fatto alla radice e in cui la Dc guidandoci sulla via del benessere dovette con questi «guasti» fare compromessi operando come fece all’interno del quadro, assai cogente per noi, definito dalla Guerra fredda. C’è un sicuro metodo per peggiorare questa situazione, appellarsi alla «questione morale» come si fece da destra e sinistra agli inizi del Novecento contro Giovanni Giolitti «ministro della malavita ». Come fece contro Bettino Craxi, Enrico Berlinguer, come si sente fare oggi non solo dai vari giustizialisti dipietristi o del Fatto ma anche da esponenti dell’ex An. I guasti della società italiana hanno anche bisogno di moralisti seri, ma richiedono innanzi tutto che le istituzioni facciano il loro mestiere: i pm perseguano reati e non inseguano trame di potere o destabilizzino lo Stato usando impropriamente le indagini, e i politici spieghino che cosa vogliono fare, non vantino personalisuperiorità etiche ridicole ancora prima che inesistenti. Sollevare la «questione morale » è una sorta di ricostituente che sul momento rinvigorisce i politici che vi si dedicano ma nel medio periodo svuota di ogni energia: come successe al Pci alla fine degli anni Ottanta. Non stronca però solo i politici, colpisce a fondo anche l’insieme della società, perché impedisce di fare i conti con la realtà e avvelena i problemi. Così successe contro Giolitti che stava conciliando la società italiana, inserendo nello Stato i ceti popolari, i cattolici, i socialisti. Contrastarlo sul terreno dell’antipolitica finì per preparare la strada al fascismo. Così con Craxi che cercava di modernizzare le istituzioni e superare il consociativsmo degli anni Settanta, colossale sfiancatore della spesa pubblica: sfidare Craxi invece che politicamente «moralisticamente» determinò una situazione per cui quando lo Stato entrò in difficoltà, codardi leader della sinistra Dc e del Pci-Pds utilizzarono la surroga della magistratura, determinando tanti dei guasti con cui oggi facciamo i conti. Oggi c’è un ministero degli Interni «padano» che invece di mettersi alla caccia delle «entità» aiuta a portare in galera carrettate di membri della mafia,della ’ndrangheta e della camorra come mai si era visto nella storia repubblicana, c’è un ministro dell’Economia che sta prosciugando area dopo area di evasione fiscale ricorrendo alla conciliazione della società (compito in cui è centrale una svolta federalista) invece che alle crociate repressive,c’è un ministro del Welfare che costruisce le condizioni concrete per superare il lavoro nero e uno della Pubblica amministrazione che sa che vale più l’informatizzazione e la trasparenza delle procedure per moralizzare lo Stato che l’opera di mille pm. C’è bisogno ora anche di una riforma per cui i pm siano impegnati perseguire reati e non le loro trame, e i giudici siano liberi di giudicare senza interferenze corporative.
Di questo c’è bisogno, cioè di tutto meno che dell’ennesima questione morale dove l’elitismo di destra si unisca a quello di sinistra (quello alla Maurizio Viroli per cui ogni elettore di Silvio Berlusconi è un servo) per proteggere l’eterno potere di certe corporazioni e delle centrali votate all’immobilismo della società italiana.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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