Pensioni, Tremonti: "Se la parola è tagliare mai finché ci sarò io"

La Commissione Ue approva il Dpef presentato dal governo. Il ministro: "Non dobbiamo fare nuove manovre, ma confermare la finanziaria che c’è". E sulle pensioni: "Se la parola è tagli, mai finché ci sarò io"

Pensioni, Tremonti: 
"Se la parola è tagliare 
mai finché ci sarò io"

Bruxelles - "Non dobbiamo fare nuove manovre, ma dobbiamo confermare la finanziaria che c’è". Al termine della Commissione Ue, che ha approvato il Dpef presentato da via XX Settembre, il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, si è detto convinto che "la nostra finanziaria triennale si integra pienamente con gli obiettivi assegnati dall’Europa per il rientro del deficit in Italia. Non dobbiamo fare qualcosa di più, non possiamo fare qualcosa di più". E, a proposito di un eventuale nuovo intervento sul sistema previdenziale, il titolare dell'Economia ha assicurato: "Se la parola è tagli, mai finché ci sarò io".

L'Ue approva il Dpef La Commissione europea approva il Dpef già previsto dal governo e non chiede nuove manovre. "La Commissione - ha detto il ministro dell'Economia - ci dice che non dobbiamo fare nuove manovre, dobbiamo solo confermare quel che c’è già". Il riferimento è alla raccomandazione che Bruxelles presenterà domani, e che chiede all’Italia il rientro del deficit sotto il 3% del pil entro il 2012. Il ministro si è mostrato molto soddisfatto del documento di Bruxelles, "non è comune, non è frequente che un Dpef sia approvato così com’è dalla Commissione europea".

Un lavoro triennale "La valutazione della Commissione - ha detto Tremonti a Bruxelles - è stata oggettivamente molto positiva. Non è nelle nostre sorti usuali avere approvato il documento programmatico e averlo approvato con considerazioni così positive". Per il ministro dell'Economia, con il via libero della Commissione europa "ora abbiamo un presupposto per tre anni". "Tutti devono prendere una medicina - ha spiegato ancora Tremonti - a noi è stata data la possibilità di andare a curarci per primi ma di prenderla a piccole dosi. E questo schema è nel nostro Dpef. La medicina devono prenderla tutti, ma avere la possibilità di curarsi prima è meglio". In effetti, secondo il titolare dell’Economia, il taglio del deficit dello 0,5% l’anno dal 2010 "è esattamente come previsto, altri paesi hanno avuto grandi sorprese".

La Commissione, ha spiegato anche il direttore generale del Tesoro Vittorio Grilli, che ha accompagnato Tremonti a Bruxelles, "ha preso nella sua interezza la nostra proposta che è il Dpef, e lo ha fatto anche con grossi complimenti la prudenza e l’oculatezza con cui è stata condotta la gestione dei finanze pubbliche in questo periodo di crisi".

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