Mick Jagger fa 80 anni: 7 curiosità sul frontman dei Rolling Stones

Ribelle e spregiudicato, l’ultimo dei titani del rock & roll non ha alcuna intenzione di fermarsi

Mick Jagger fa 80 anni: 7 curiosità sul frontman dei Rolling Stones
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L’ultimo dei titani del rock, un artista ribelle, spregiudicato, beffardo, eccessivo. Mick Jagger festeggia oggi 80 anni e non ha alcuna intenzione di fermarsi. Il fondatore e frontman dei Rolling Stones è una forza della natura che da mezzo secolo cavalca la scena del rock e che ha spesso fatto parlare di sé per la sua vita sregolata. Dalla droga – basti pensare all’apologia dell’eroina con “Brown Sugar” – alla vita sentimentale particolarmente ricca (4000 donne, secondo leggenda): Mick Jagger è unico, prendere o lasciare. Cogliamo la ricorrenza per raccontarvi 7 curiosità sulla vita della rockstar britannica che forse non conoscete.

Venti chilometri a concerto

Secondo quanto riferito dal Daily Mail, in ogni concerto Mick Jagger percorre in media 20 chilometri. “Durante un tour anche il riposo è fondamentale. Vado a letto presto la sera prima, tipo alle 2.00, e dormo molto. Se mi sveglio prima del previsto, non sono al meglio per lo spettacolo”, ha assicurato il frontman dei Rolling Stones. Di certo sul palco non si risparmia.

Nel mirino degli Hells Angel

Tanti fan, ma anche qualche odiatore. Come emerso di recente, Mick Jagger è stato nel mirino del celebre gruppo motociclistico Hells Angels, tra le gang più violente del panorama americano. Secondo quanto confermato da un agente dell’FBI, i membri del sodalizio criminale odiavano così tanto i Rolling Stones da pianificare l’assassinio di Jagger. Era stato messo a punto un piano per eliminarlo nella sua villa sugli Hamptons, poi sfumato. Il motivo del rancore? La decisione dell’artista di non aver più nulla a che fare con loro, utilizzati a volte per il servizio di sicurezza. Nel 1969, al festival di Altamont, gli Hells Angels uccisero uno spettatore nero di 18 anni.

I progetti cinematografici sfumati

Mick Jagger ha recitato in diversi film nel corso della sua carriera: da “Sadismo” di Nicolas Roeg e Donald Cammell a Freejack – In fuga nel futuro di Geoff Murphy, passando per “The Burnt Orange Heresy” di Giuseppe Capotondi. Non mancano nemmeno i progetti sfumati, a partire dal provino fallito per il ruolo di Antonio Salieri (poi assegnato a F. Murray Abraham) in “Amadeus” di Miloš Forman. Jagger venne inoltre preso in considerazione per il ruolo di Alex De Large in “Arancia Meccanica”, con gli altri membri dei Rolling Stones nei panni dei drughi.

L’impegno per l’ambiente

Mick Jagger si è speso parecchio per la salvaguardia dell’ambiente. In particolare, l’artista è tra i principali sostenitori dell’organizzazione Sea Shepherd che si occupa della conservazione della vita marina. In occasione del suo 30esimo anniversario, ha organizzato insieme all’attore Pierce Brosnan un galà di beneficienza e ha messo all’asta una sua chitarra autografata. Jagger è anche attivo per sostenere l’agricoltura biologica attraverso l’associazione britannica Soil Association.

I SuperHeavy

Mick Jagger ha scritto la storia del rock con i Rolling Stones, ma è stato frontman anche di un’altra band: parliamo dei SuperHeavy. Il supergruppo era completato dall'attrice e cantante soul Joss Stone, dal produttore e polistrumentista Dave Stewart degli Eurythmics, da Damian Marley (figlio di Bob Marley) e dal compositore di colonne sonore indiano A. R. Rahman.

La villa in Sicilia

Nel corso degli ultimi anni Mick Jagger è stato un ospite fisso del nostro Paese. Innamorato del lago di Como, l’artista ha trascorso il lockdown per Covid-19 in una dimora di amici nella campagna di Noto, in Sicilia. La passione per l’isola lo ha spinto ad acquistare una villa con vista mare a Portopalo di Capo Passero, in provincia di Siracusa.

L’amore-odio con Keith Richards

Una vita insieme, oltre 200 canzoni, il successo e la gloria ma anche le liti e le risse. La storia d’amore e odio di Mick Jagger e Keith Richards è da sempre la base dei Rolling Stones: grande affiatamento ma anche scontri accesi, sempre ricomposti in nome dell’amicizia. In una intervista del 1998, Jagger raccontò al New York Times: “Penso ai nostri litigi come a delle liti familiari.

Se sono io a gridare ed urlare contro di lui, è perché nessun altro ha il coraggio di farlo, oppure non sono pagati per farlo. Allo stesso tempo, mi auguro che Mick si renda conto che io sono un amico che sta solo cercando di portarlo sulla strada giusta per fargli fare ciò che deve essere fatto”.

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