Maurizia Cacciatori è il nome simbolo del volley femminile. Sui campi di tutto il mondo ha difeso l'onore delle sue squadre di club e della maglia azzurra, mettendo in tasca un bronzo e un argento ai campionati europei. Ha portato l'Italia della pallavolo femminile per la prima volta alle Olimpiadi, con l'edizione di Sidney nel 2000 ed è stata eletta miglior palleggiatrice ai mondiali in Giappone nel 1998. Un curriculum di tutto rispetto per la carrarese, che dalle colonne del Corriere della sera non rinuncia a dare una lezione di stile a Paola Egonu, che troppo spesso si è lasciata andare a parole di troppo contro l'Italia.
"Non ci sto a dire che gli italiani sono razzisti. L’Italia vuole bene a Paola, le ha insegnato a giocare a volley e lei ne è consapevole", dice Cacciatori, un pensiero comune a molti connazionali che si sono risentiti nel sentir parlare in questo modo del loro Paese. L'ex pallavolista, oggi speaker aziendale e cronista sportiva, riconosce a Egonu di aver ammesso di essere andata oltre il segno con le sue dichiarazioni ma poi ha aggiunto: "Paola ha davanti tante bambine e deve sempre dare buoni messaggi. Il razzismo va combattuto, ma questo Paese va oltre certe cose. Un po’ di autocritica le farà bene". Con garbo ed eleganza, l'ex alzatrice ha fatto notare all'opposto che deve ancora fare molta strada per diventare un simbolo sportivo, se mai lo diventerà, tanto che per Cacciatori, come simbolo dello sport italiano ora che Federica Pellegrini si è ritirata, non menziona Egonu.
"Io voto per le ragazze dello sci. Dunque, Goggia, Brignone, Bassino, Curtoni. Il loro sport è tosto e faticoso, ma sono straordinarie nel mettersi in gioco in ogni gara e nel portare il loro esempio", ha detto Cacciatori, rivelando una certa stima per chi pratica queste discipline. Maurizia Cacciatori si affianca a Francesca Piccinini, che in passato ha criticato a Egonu una certa propensione all'accentramento personale. Senza smentire la collega, con la quale ha condiviso a lungo i campi più importanti, l'alzatrice sfodera una buona capacità diplomatica: "Sente la pressione che la circonda e lo stress del dover vincere. Ma credo abbia capito. Io poi tendo a guardarla con una visione materna e sono indulgente".
Nelle parole di Cacciatori, si può anche leggere un monito per il futuro per Egonu: "Paola ha semplicemente dosato male le parole. La Nazionale italiana e la maglia azzurra sono molto amate. E noi quella maglia la vogliamo addosso a lei".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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