Petruzzelli riconsegnato ai baresi. I proprietari si ribellano: "Colpo di mano"

Il commissario incaricato dal governo affida al Comune la gestione a quasi 18 anni dal rogo. Emiliano: "Invitiamo il presidente del Consiglio per l'inaugurazione: riconciliazione nazionale"». La famiglia Messeni Nemagna: "Manovra scorretta, i destinatari dovremmo essere noi"

Quasi diciotto anni dopo il terribile rogo - doloso, era la notte tra il 26 e 27 ottobre 1991 - il teatro Petruzzelli di Bari è stato riconsegnato alla città dal commissario incaricato dal governo per la ricostruzione, e il Comune lo ha affidato alla fondazione che ne gestirà il nuovo corso. L'annuncio viene direttamente dal sindaco di Bari, Michele Emiliano. «Oggi - ha dichiarato ai giornalisti convocati nel foyer nuovo di zecca - è una giornata speciale. Speriamo di poter inaugurare il Teatro con una cerimonia di "riconciliazione nazionale" alla quale invitiamo sin d'ora il presidente del Consiglio». Una pace richiesta dopo «l'incidente» diplomatico dell'autunno scorso, quando saltò la riapertura in programma per la festività di San Nicola a causa del mancato nullaosta del ministero.
Nemmeno il tempo di spegnere anche le fiamme polemiche, che alza la voce la famiglia proprietaria della struttura, Messeni Nemagna. Uno degli eredi, Ciro Garibaldi, fa sapere che, in base al protocollo d'intesa siglato tra Stato, enti locali e proprietari nel novembre 2002, la riconsegna sarebbe dovuta avvenire alla famiglia Messeni Nemagna, che avrebbe poi affidato la struttura alla Fondazione Petruzzelli. Garibaldi non usa mezzi termini: «Invece, è stato fatto un colpo di mano per evitare gli obblighi imposti da quel protocollo d'intesa».
Il teatro è stato ricostruito per intero con fondi pubblici, per una cifra che si aggira sui 50 milioni di euro. Nel 2007 il governo Prodi decretò l'esproprio del Teatro, atto che fu poi giudicato incostituzionale.

Nelle scorse settimane la famiglia ha chiesto più volte al ministero la riconsegna del teatro che, secondo notizie ufficiose, non avveniva per un parere espresso dall'Avvocatura generale dello Stato sulla necessità di addebitare ai proprietari spese per difformità dei lavori per 13 milioni di euro. Insomma, nonostante gli appelli di Emiliano, sembra non esserci pace per il Petruzzelli.

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