Valerio Boni
Se nell'immediato Dopoguerra serviva un veicolo a due ruote agile ed economico per rimettere in movimento il Paese, oggi la parola d'ordine in tema di mobilità è ecocompatibilità. In 70 anni si sono evolute le priorità e le modalità, ma Piaggio continua a essere protagonista in questo segmento chiave del trasporto leggero. Nel 1946 era stata Vespa, un progetto controcorrente quanto geniale, a risolvere il problema, unico veicolo in grado di sopravvivere a crisi e mode che hanno cancellato a più riprese la concorrenza, e ancora oggi quello scooter è sempre protagonista del mercato. E domani, vale a dire entro i primi mesi del 2018, lo sarà ancora di più con l'ultima evoluzione della specie, una versione elettrica attorno alla quale si è catalizzata l'attenzione del mercato e dei concorrenti.
Tuttavia, Vespa elettrica con le sue soluzioni all'avanguardia ancora rigorosamente top secret non è l'unica arma che Piaggio mette a disposizione di chi ogni giorno deve combattere con il traffico delle grandi città, e vuole farlo nel modo più «pulito» possibile. Una tra le soluzioni più recenti è quella dei motori della serie i-Get progettati per equipaggiare le versioni Primavera e Sprint dell'intramontabile Vespa adeguate alla normativa Euro 4, la più nuova e restrittiva per le due ruote a motore. Le eredi dei «Vespini» degli anni '60, caratterizzati dalla scocca più compatta e leggera rispetto alle GTS, sono attualmente equipaggiate con motori di 125 e 150 cc che promettono di percorrere rispettivamente 45,5 e 41 km con un litro di benzina. Risultati ottenuti con oltre un milione di km percorsi durante la fase di collaudo con i motori monocilindrici con distribuzione a tre valvole. Una soluzione non nuova in assoluto, ma che a Pontedera è stata ulteriormente affinata con l'obiettivo di ottenere la migliore efficienza possibile, grazie anche all'aggiunta di un sensore barometrico sulla centralina elettronica, così da rendere possibile un rendimento adeguato in ogni stagione e con ogni tempo.
Gli scooter fanno parte della storia di questa azienda, sono stati proposti con ogni tipi di motorizzazione, comprese quelle, elettriche (già dal lontano 1975), bimodali e ibride, ma il mercato in continua evoluzione necessita anche di soluzioni diverse da quelle più classiche, come le biciclette a pedalata assistita
A questo proposito la risposta Piaggio si chiama Wi-Bike, un progetto che si distingue per una interfaccia tra l'uomo e il mezzo meccanico di livello superiore. Il suo motore ultracompatto è stato progettato, sviluppato e costruito dal Gruppo Piaggio, in una configurazione la cui potenza è stata limitata a 250 W al fine di ottenere l'omologazione, nonostante sia in grado di erogarne almeno un centinaio in più. In questo modo, però, con la velocità limitata a 25 km/h (si può andare oltre ma senza l'aiuto del motore, solo con la forza delle gambe) si può contare su una serie di benefici, che vanno dall'accesso alle aree a traffico limitato alla guida senza casco e senza targa.
La Wi-Bike è progettata per muoversi in simbiosi con i dispositivi di ultima generazione: ha un display digitale senza fili ed è dotata di una connessione Usb per la ricarica degli smarphone ma anche per eseguire diagnosi e aggiornamenti del software. In più nella batteria, che si ricarica in circa tre ore e permette di coprire da 60 a 120 km, è inserita una Sim che funziona da antifurto sarellitare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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