Un Piano casa attento al sociale

La sentenza del Consiglio di Stato che ha sbloccato il Piano regolatore generale è coincisa con le proposte di rilancio dell’edilizia, con un elemento che accomuna le iniziative del Campidoglio e della Regione Lazio: l’attenzione al sociale, con un occhio all’emergenza abitativa e ai problemi delle famiglie a basso reddito, con disabili o anziani, e delle giovani coppie. «Sul nuovo Piano casa della Regione Lazio leggiamo, in questi giorni, di tutto e di più. È legittimo che ognuno avanzi proposte e lanci idee - ha detto ieri l’assessore regionale alla Casa Teodoro Buontempo - e non a caso in assessorato abbiamo tenuto molte riunioni aventi per oggetto il Piano casa, nel corso delle quali abbiamo ascoltato tutti i soggetti interessati alla nuova legge. Alla fine, però, a contare saranno solo gli articoli di legge e noi vogliamo che, in quell’ambito, l’emergenza abitativa rappresenti una componente essenziale». «Oggi il problema dei problemi, per molti giovani, per molti anziani, per moltissime famiglie - ha ricordato Buontempo - è quello della casa. E noi abbiamo il dovere di dare risposte in questo senso. Ancora adesso, infatti, si parla del Piano Casa come della soluzione di piccoli problemi, come l’apertura di una finestra o giù di lì. Noi abbiamo una visione ben diversa del Piano Casa, che può e deve rappresentare un’occasione straordinaria per dare risposte sul fronte dell’emergenza abitativa». «Ad esempio - ha aggiunto l’assessore - l’edilizia sociale, fortemente mortificata dalla precedente amministrazione regionale, dovrà essere implementata. E andranno ridefiniti i programmi per l’edilizia economica popolare, per quella sovvenzionata e per l’housing sociale. Su questo fronte, in particolare, si gioca una partita tutta nuova, in relazione ai nuovi bisogni dei cittadini. Oggi, infatti, c’è una fascia cosiddetta media che non è più in grado di sostenere i costi degli affitti a prezzi di mercato e rischia di perdere l’abitazione. Bene, l’housing sociale è destinato a questa fascia di popolazione, che non è quella a bassissimo reddito, ma che comunque vede messo in pericolo il bene-casa. Su questo percorso ci siamo già incamminati, nelle prime settimane di lavoro, con l’ex assessore all’Urbanistica, ora alle Risorse Umane e Patrimonio, Fabio Armeni, e sono convinto che anche con l’assessore Ciocchetti ci sarà un’ottima intesa».
Dal canto suo, Ciocchetti ha voluto rassicurare gli ambientalisti: «Non c’è nessuna cementificazione - ha spiegato - il piano casa su cui stiamo ancora lavorando dice esattamente il contrario. Gli interventi potranno essere ammessi solo su edifici preesistenti e legittimi in linea con l’accordo Stato-Regioni per il rilancio dell’economia nel rispetto dei valori storici e ambientali del nostro territorio e del nostro patrimonio edilizio. Noi escluderemo i centri storici che chiaramente sono vincolate.

Gli interventi potranno riguardare ampliamenti nel limite massimo di 62 mq oppure ristrutturazioni con cambio di destinazione d’uso per introdurre il residenziale a favore delle classi più deboli e infine la sostituzione edilizia per il rinnovo del patrimonio fatiscente con il giusto incentivo».

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