
Una storia di pedofilia con almeno tre presunte vittime, emersa i primi di gennaio, durante le vacanze natalizie. Quando un'alunna di 10 anni di una scuola elementare statale che si trova nella zona a ovest della città, racconta ai genitori di aver subito palpeggiamenti da parte di un maestro. La bimba spiega che l'uomo - che poi risulterà essere un 44enne di origini meridionali residente a Milano, in qualità di ospite, in una stanza in casa di uno zio - l'ha spinta a raggiungerlo in un'ala dell'istituto scolastico per abusarne lontano da occhi indiscreti. I genitori dell'alunna quindi allertano la dirigente scolastica, che il 10 gennaio segnala la vicenda alla polizia locale.
A parte il legittimo sospetto che le vittime siano molte di più, il momento più triste di questa brutta vicenda di abusi su minori arriva lunedì pomeriggio quando gli agenti del Nucleo tutela donne e minori della polizia locale, guidati dal comandante Gianluca Mirabelli, vanno a casa dell'insegnante che in quel momento ancora ignora di essere stato ripreso poco prima in flagranza mentre, in classe, stava abusando di una sua allieva, anche lei di dieci anni. I vigili perquisiscono l'abitazione, sequestrano due pc portatili, una scheda sim, un hard disk, materiale che analizzeranno per scovare l'esistenza di documentazione pedopornografica. Ed è in quella casa che, all'interno di un ripostiglio, trovano le pagine strappate dal diario della giovanissima vittima. Che scrive: «Per il maestro: ti voglio un mondo di bene», «non ti dimenticherò mai», «sei la mia metà del cuore», «mi sei mancato tantissimo». Correla il tutto una sfilza di cuori e di iniziali - quelle del maestro accanto a quelle della bambina plagiata - disegnati accanto alle affettuosissime frasi. D'intesa con il pubblico ministero Rossella Incardona, il 44enne viene accusato di violenza sessuale pluriaggravata e portato in carcere a San Vittore.
La bambina autrice delle frasi racconta quindi in audizione protetta che le attenzioni del maestro si erano rivelate più che morbose già dall'anno prima, quando lei aveva 9 anni e che quindi si erano spostate su due sue compagne, di cui la bambina ha indicato i nomi, segnalando anche il ripostiglio dove l'uomo era solito isolarsi con loro.
È così che la Locale installa tre microcamere tra la classe e il ripostiglio. Le immagini mostrano il maestro che fa sedere la bambina sulle sue gambe in classe e, approfittando della scrivania che gli fa da schermo, inizia a palpeggiarla senza farsi vedere. Gli investigatori allora piazzano altre microcamere accanto alla lavagna. E lunedì, appostati all'esterno della scuola, assistono in diretta alla violenza su una allieva trattenuta appositamente in classe.
E infine, prima di lasciarla andare, «omaggiata» dal maestro di un cioccolatino: il maestro ne custodisce un sacchetto, da cui pesca regolarmente «premi» per le sue vittime obbedienti.L'arresto dell'uomo è stato diffuso in anteprima ieri dal quotidiano Il Giorno.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.